Mercoledì, contro il Barcellona, per la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions League, in campo dal primo minuto ci sarà anche Victor Osimhen, e questo potrebbe rappresentare l’ultima spiaggia per il Napoli, che si ritrova ancora, nonostante tutto, a poter raggiungere un obiettivo importante, come sottolinea il Corriere dello Sport. “Osimhen è stato il terminale di un’idea, quella di Luciano Spalletti, arricchita con le sue 31 reti in una stagione irripetibile: dava profondità, quando serviva anche ampiezza, era il riferimento, l’espressione un po’ scugnizza con la faccia tosta. Ed è bastato dargli un pallone, per elevarlo a principe dei bomber: ma quello era un calcio sexy, tutti codici che afferravano l’anima, un’organizzazione seducente, un palleggio prolungato come un massaggio alla coscienza degli esteti. Osimhen stavolta è altro, con Kvara rappresenta l’ultima frontiera di una speranza, quella di arrivare ai quarti, di sommare vittorie (almeno due) e un pareggio per superare la Juventus e prendersi il passaporto per il primo Mondiale per club in America. Osimhen è – con Kvara – il prestigio e però anche un interesse possente, quasi un’esigenza in un calcio che non può far finta di niente dinnanzi ad una cascata di milioni: sono una cinquantina per chi se ne va negli States, hanno il potere stordente di sanare le insoddisfazioni e le crepe di questi mesi in cui chiunque ci ha messo del suo”.