Un cerchio magico che pesa a bilancio, ma ha lasciato solo ADL

Interessante analisi di Antonio Corbo su La Repubblica. Il giornalista, in maniera acuta, non attacca come d’abitudine e costume, ormai, De Laurentiis, ma va a colpire il cerchio magico del presidente del Napoli.

La prima analisi divide le responsabilità tra una squadra demotivata finora sdraiata sugli alibi e una società che non incide, resa debole da un presidente che si sente molto forte, ma lasciato solo da una dirigenza che non compare mai. Un figlio vicepresidente ed un vertice che pesa abbastanza sul bilancio, con amministratore delegato, due direttori sportivi, un capo dello Scouting. Un gruppo di lavoro che ha gestito due mercati non fortunati, se Mazzarri schiera come ieri 9 titolari su 11 dello scorso anno. De Laurentiis le ha provate tutte. Esponendosi in soffocanti vigilanze ai tempi di Rudi Garcia. Ma la società si rivela fragile. Osimhen sarebbe arrivato prima a nuoto o anche a piedi. Ricondurre Osimhen ad un minimo di disciplina è urgente. Mancava il disguido all’aeroporto di Istanbul. Strano pure che nessuno dei tanti dirigenti non si sia mosso. Noleggiare un executive o proteggere il ritorno su un altro volo. Milano Malpensa e Linate, Parma, Bergamo, Roma. Da Istanbul all’Italia ci sono più voli che bus da Mergellina a Posillipo. È ora che anche il criticatissimo presidente dia una sveglia alla squadra e al suo cerchio magico.”

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