A fine gara AdL s’è trattenuto a lungo in riunione con tutti i suoi collaboratori. Mercoldì da resa dei conti!

Il guizzo a tempo scaduto di Cyril Ngonge ha salvato il Napoli dalla sconfitta e dallo spettro di una ulteriore crisi tecnica, an- che se il deludente pareggio (1-1) al Maradona rende di nuovo instabile la panchina di Walter Mazzarri. «Soffro come i nostri tifosi per la mancanza di risultati, ma non ho mai pensato di dimettermi…», ha messo in chiaro al fischio finale l’allenatore toscano, lasciando intendere di non sentirsi l’unico colpevole.

Il pallino passa dunque nelle mani di Aurelio De Laurentiis, che ha evitato di prendere decisioni affrettate e si è limitato per il momento a guardarsi intorno, con il nome che resta già da tempo sullo sfondo di Marco Giampaolo. Mercoledì sera arriva però a Fuorigrotta il Barcellona e non c’è quindi tempo in casa azzurra per una rivoluzione immediata, anche se al termine della partita di ieri pomeriggio il presidente s’è trattenuto a lungo in riunione con tutti i suoi collaboratori. La sfida d’andata degli ottavi di finale di Champions dirà la verità, in un senso o nell’altro. La squadra tornerà al completo con il rientro di Victor Osimhen e non ci saranno più alibi, nemmeno per i giocatori.

Il Napoli sta disonorando lo scudetto che porta sulle maglie e il nono posto in classifica ha messo a dura prova la pazienza dei 50 mila presenti al Maradona: bravi peraltro a contestare la loro squadra solamente dopo il fischio finale. «Per fortuna abbiamo un pubblico straordinario, perché questo è un momento in cui tutto ci sta girando storto. La nostra non è stata una prova disastrosa», ha allargato le braccia quasi con rassegnazione Mazzarri. Non è colpa sua però se Osimhen — al ritorno dalla Coppa d’Africa dopo 9 gare saltate — non se l’è sentita nemmeno di sedersi in panchina e De Laurentiis l’ha di nuovo assecondato, nonostante le enormi difficoltà in zona gol con cui sono alle prese gli azzurri. Il Genoa stava quasi per approfittarne con il minimo sforzo del guizzo di Frendrup, in avvio di ripresa. Ma il pareggio trovato in extremis da Ngonge ha solo evitato la sconfitta e non cambia la sostanza della crisi dei campioni d’Italia uscenti: attesi adesso dall’esame della verità contro il Barcellona in Champions League. Sta andando a rotoli l’intera stagione del Napoli ed è un dettaglio che traballi la panchina di Mazzarri, anche se in questi casi è sempre l’allenatore l’anello più debole dellla catena. Ma i problemi degli azzurri sono più complessi e per questo spunta l’ipotesi di un nuovo ritiro punitivo, a partire da domani mattina. Anche la società e i giocatori hanno le loro responsabilità e il crollo dal primo posto della scorsa stagione al nono attuale mette tutti sotto processo. Mercoledì al Maradona sarà una resa dei conti.  Fonte La Repubblica

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