“Garcia ha lo stesso curriculum di Spalletti, è anche più giovane”

Il Napoli si sta preparando per la partita di sabato contro il Genoa di Gilardino. A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Onofri, ex allenatore del genoa ed ex calciatore di Torino e Genoa. Di seguito, un estratto dell’intervista.

 

 

 

La Lazio vince contro i pronostici e, addirittura, si potrebbe dire meritasse anche di più?
“La Lazio ha giocato un’ottima partita. Ho visto anche Bologna-Fiorentina, i felsinei hanno giocato una partita straordinaria ma, alla fine, hanno anche rischiato di pareggiarla. Un po’ come succedeva al Napoli di Garcia. Nel calcio, se non traduci in gol le tante occasioni, rischi di pareggiare. È quel che è successo alla squadra di Sarri, pur denotando una grande prova contro un Bayern che, invece, non affronta un periodo esaltante. Non escludo un cambio sulla panchina dei bavaresi”

 

 

I numeri sono dalla parte di Garcia, la squadra aveva una media punti migliore con il tecnico francese. Garcia, dunque, è stato esonerato troppo in fretta?
“La gestione da parte del presidente, e da parte di molta stampa napoletana, ha denotato un approccio sbagliato. È stata sbagliata anche la presentazione, come se l’ex Roma fosse l’ultimo arrivato. Garcia ha lo stesso curriculum di Spalletti, è anche più giovane. Poi, succede che un tecnico ottiene un risultato importante e diviene un mito, come accaduto per Luciano. Non bisogna essere provinciali, ma capire che Napoli, così come altre città, non è il centro del mondo. Kvaratskhelia, così come Kim, è un ottimo giocatore, ma non è un fenomeno. Anche Vinicius non è un fenomeno, deve terminare il proprio ciclo di crescita. Van Basten, Ronaldo erano fenomeni”

 

 

 

Se Kim non è un fuoriclasse, Natan come deve essere definito?
“Kim aveva delle qualità: era molto attento, rapido nelle scelte. Tuttavia, giocava in una squadra che era un orologio svizzero. Koulibaly aveva qualità di base anche superiori a quelle del coreano. Natan, quindi, non ha né l’età né l’esperienza europea di Kim. Giocare al Fenerbahce è molto difficile. Ho vissuto in Turchia e posso confermare la pressione che c’è in certi club. Ciononostante, è il collettivo di una squadra che funzionava al meglio che aiutava anche a limare e nascondere i difetti del singolo. Inizialmente, Natan ha saputo dire la sua poi, però, ha risentito anche delle difficoltà della squadra”.
Napolinews
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