Che Victor sia un pezzo più unico che raro, un modo di essere centravanti e un problema ingestibile per chi difende nelle giornate migliori, è un fatto. Realtà. È un paradosso, invece, che il Napoli debba aggrapparsi a lui nonostante De Laurentiis abbia candidamente ammesso che andrà via: il miraggio della prossima Champions, o comunque la qualificazione a un’altra coppa europea, non possono fare a meno dei suoi gol. Esattamente come gli ottavi della Champions attuale: la doppia sfida con il Barça e il passaggio ai quarti, in termini di introiti, valgono oro e riserve di ossigeno nel peggiore dei casi del campionato. E ancora: sono la base imprescindibile per l’approdo al Mondiale per Club 2025, considerando che servono 6 punti per aggangiare la Juve nel ranking Fifa – due vittorie e un pareggio almeno – e guadagnare il diritto alla partecipazione insieme con altri 50 milioni (o giù di lì). E ancora: la cessione di Osimhen, nel mirino di Psg, Chelsea, Arsenal, United e Real, frutterà più o meno 130 milioni. La conclusione è scontata: il centravanti con la valigia è la chiave del viaggio. Presente e futuro. Tutti, dal presidente ai compagni, passando per Mazzarri e i tifosi, credono e soprattutto sperano in lui. E la mascherina, all’improvviso, sarà quella del supereroe. Fonte: CdS