C’è un mondo sommerso che sta lavorando alla Superlega. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha definito «illegale» il monopolio dell’Uefa, parlando di «abuso di posizione dominante», il progetto di A22 ha continuato a raccogliere estimatori. Secondo il presidente del Barcellona, Joan Laporta, «quattro italiane sarebbero pronte a unirsi». È stato proprio uno dei “ribelli” a fare i nomi in un’intervista nel programma El Món a RAC1: «Sono Inter, Milan, Napoli, Roma». E non solo: «Sono pronte anche tutte le spagnole tranne l’Atletico. Poi Marsiglia, Benfica, Sporting e Porto, Ajax, Feyenoord e Psv e due belghe, Anderlecht e Bruges». Il Psg no perché, secondo il presidente blaugrana, «è lui a governare nell’Uefa» anche se Al-Khelaifi fu uno dei primi a ragionare su una competizione alternativa, come ha rivelato di recente Andrea Agnelli. E le inglesi? «Hanno già la loro Superlega».
REAZIONI
Le parole di Laporta hanno fatto il giro del mondo. La Roma, una delle prime a prendere le distanze già nel pomeriggio della sentenza della Corte, ha pubblicato ieri un altro comunicato: «Non appoggiamo in nessun modo alcun tipo di progetto riconducibile alla Superlega». Il club di Friedkin specifica «di non aver mai rivisto la propria posizione, né di aver intrattenuto dialoghi utili a intraprendere un percorso diverso da quello congiunto dei club attraverso l’Eca, in stretta collaborazione con Uefa e Fifa». La Roma è stata l’unica a esprimersi una seconda volta. L’Inter è rimasta alla nota post sentenza in cui parlò di «collaborazione tra i club all’interno dell’Eca e in partnership con Uefa e Fifa», cosa che tra l’altro neppure i fautori della Superlega disdegnano, mentre il Milan resta in silenzio e in attesa di sviluppi. Il Napoli è da sempre possibilista: «Sentenza epocale– la definì De Laurentiis – chi ha governato finora non ha capito che il calcio è un’impresa».
Fonte: CdS