A “1 Football Club”, programma radiofonico è intervenuto Nicola Zanini, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Verona. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Demme sembra essere il principale indiziato per essere escluso dalla lista dei venticinque del Napoli. Come commenta questa operazione?
“Credo che avranno fatto tutte le analisi del caso. Ultimamente è Cajuste che sta trovando maggiore spazio. È normale che queste situazioni creino dispiaceri all’interno del gruppo. Forse, anche qualche malumore. Demme arrivava da una squadra vincente e non credo gli farà piacere questa scelta. Secondo me sono valutazioni da fare con le pinze”.
Crede che il Napoli sia uscito rinforzato da questa finestra di mercato?
“Non saprei. Senza mancare di rispetto a nessuno, spero di non rivedere il Napoli che ho visto nelle ultime partite. Anche se ha portato a casa dei punti, non è stata una squadra che mi ha fatto impazzire. Preferivo il Napoli che, pur non raggiungendo determinati obiettivi, poteva essere più propositivo. Come per la Roma che, oggi, posso dire mi piaccia di più. Nelle ultime gare ho visto un Napoli troppo basso, troppo rinunciatario”.
Di cosa ha bisogno Kvaratskhelia per tornare a fare la differenza?
“E’ una questione di mentalità, quella di essere una squadra offensiva e che è propria degli azzurri. Un tiro in porta, dopo un mese, mi sembra il dato di una piccola… Il Napoli ha bisogno di un po’ di spensieratezza. A me piace una squadra che se la rischi, senza braccino corto. Gli azzurri devono essere aggressivi e, a mio avviso, devono giocare nella metà campo avversaria”.
Sia spetta un Napoli difensivista anche contro il Verona?
“No, ma soprattutto mi aspetto che cambi modulo. Credo che Mazzarri tornerà al 4-3-3 e proverà ad aggredire l’avversario. Il Verona ha cambiato diversi interpreti e tenterà di coprirsi contro gli azzurri, ma i partenopei non possono non imporre gioco ed aggressività nella sfida di domenica”.
Crede che ci siano responsabilità anche da parte dei calciatori per la situazione attuale della squadra azzurra?
“Parlare da fuori è sempre difficile. Tuttavia, ho visto un po’ di confusione sin dall’inizio. Si è deciso di prendere un allenatore soltanto per dare continuità al modulo, ma non ruota tutto attorno al 4-3-3. Ci sono interpretazioni diverse dello stesso modulo, ci sono questioni di motivazione di cui tener conto. Certo, anche i calciatori hanno responsabilità, anche se credo ci sia un indirizzo sbagliato proprio ad inizio stagione. Ciò detto, c’è ancora margine per recuperare ed il Napoli ha bisogno di macinare punti”.