A 1 Football Club, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mirko Taccola, allenatore Sammaurese ed ex calciatore anche di Napoli e Inter: “A mio avviso il 4-3-3 è un modulo che il Napoli può fare tranquillamente. L’allenatore ha le sue idee e ogni tecnico ha la propria metodologia ed interpretazione del modulo. Evidentemente, dunque, Mazzarri non vede gli interpreti adeguati alla sua visione del 4-3-3. Un Napoli poco propositivo anche contro la Lazio. Non ricordo null’altro che due calci piazzati, una punizione ed un tiro su respinta da calcio d’angolo. Capisco l’assenza di Osimhen, capisco l’esigenza di non prendere gol, ma se vuoi scalare la classifica c’è bisogno di essere più propositivi. Quando rincorri c’è bisogno di vincere. Credo che gli strascichi della vittoria, super celebrata, probabilmente hanno tolto qualcosa. Dare continuità al successo non è una cosa semplice ed il Napoli, da questo punto di vista, ha dimostrato di non essere ancora maturo. Sono vittorie che capitano a distanza di tanti anni e, conoscendo Napoli e la sua enfasi nel celebrare le vittorie, credo che proprio questi eccessi abbiano tolto fame alla squadra. Da diverse settimane è stata fatta una scelta, forse anche obbligata, di puntare alle coppe. Ad oggi, però, c’è ancora tempo per agganciare l’ultimo treno per la Champions. Soprattutto, ritengo gli azzurri pienamente in grado di puntare al quarto posto, un obiettivo doveroso. La vincitrice dello scudetto che a metà del campionato è a ventidue punti dalla prima… Sono numeri che devono far riflettere e sicuramente in società lo staranno facendo. Lo scudetto è perso da tanto tempo e c’è ancora la Champions che può regalare soddisfazioni. Soprattutto, c’è un quarto posto da conquistare. Sono questi i fronti su cui concentrarsi. Evidentemente la squadra non ha trovato, dopo questa grande vittoria, la forza di ritrovare gli stimoli per confermarsi. Una forza che l’abitudine al successo può garantire. Ripeto che, forse, non era una squadra pronta. Kvaratskhelia è uno di quelli che maggiormente ha pagato dazio in questa stagione. Quel che ha fatto lo scorso anno è stato incredibile. Da semisconosciuto è diventato un punto fermo ed uno dei protagonisti dello scudetto. Quest’anno, vuoi perché ti cominciano a conoscere o perché non è riuscito a ripetersi, il georgiano ha riscontrato delle difficoltà. Anche Raspadori sta pagando lo stesso scotto. Spetterà a Mazzarri saper imboccare la strada giusta, soprattutto quella mentale. È nel carattere, nella determinazione, che gli azzurri mancano. Quella voglia di inseguire il risultato che, oggi, manca“.