Lazio-Napoli, occhio alla strana panchina azzurra, tra emergenza e tormento

Stasera alle ore 18,00, il Napoli affronterà all’Olimpico la Lazio, per la ventiduesima giornata di campionato di Serie A. Per Mazzarri sarà un’impresa mettere insieme la sua formazione tra i tanti assenti per motivazioni varie, come scrive oggi il Corriere dello Sport. “Per fare una formazione, si può procedere pure per sottrazione: togline due che sono in coppa d’Africa, altri tre per squalifica e un quartetto – tra vecchi e nuovi – per infortuni e viene fuori il Napoli dell’Olimpico, che non solo ha i cerotti ma viaggia pure con la stampelle. Metti assieme questa squadra che sta fuori – in poltrona, in infermeria, ovunque possa guardare la partita in tv – e l’emergenza si trasforma in tormento: perché così è più impossibile che difficile.

Manca il meglio in attacco (Kvara più Osi più Simeone, i tre quarti del potenziale offensivo) e poi non c’è neppure l’atletismo in mediana (né Anguissa e né il suo sostituto), nella quale si sono abbattute come un ciclone le «carezze» di Adl a Zielinski: i reduci, visti da lontano, sembrano sopravvissuti, in balìa di un ciclone ambientale che ha radici neanche troppo lontane ed acuiscono il disagio collettivo ormai in vita da luglio scorso.
La panchina non offrirà grosse alternative: ce ne sono anche qui nove, tra cui due portieri e due ragazzi (D’Avino e Gioielli). Ma ci sono Dendoncker e Ngonge che rappresentano le novità e anche le zattere di Mazzarri, perché le onde sono enormi, quasi gigantesche, e fanno pure un po’ paura”.
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