La gara di stasera all’Olimpico contro la Lazio, ha per il Napoli la sua importanza, non solo in termini di punti in classifica, ma anche per testare il cambiamento tecnico voluto da Mazzarri, come scrive oggi il Corriere dello Sport. “Il Napoli è soffocato dai guai, ne ha persi complessivamente nove per strada (e almeno cinque – Olivera, Kvaratskhelia, Osimhen, Anguissa, Meret e Natan – sarebbero stati titolari); e per non farsi mancare niente è reduce da una controrivoluzione tecnica, la difesa a tre, a cui Mazzarri s’è votato, consapevole di potersi ritrovare all’Olimpico dinnanzi ad un bivio pericoloso. Il suo secondo mandato, attraversato tra difficoltà oggettive e scelte soggettive, ha generato in De Laurentiis crepe che stanno lì e che un’eventuale sconfitta – dipende dal modo, dalla natura – finirebbero per dilatare, per aprire una crisi o per ispirare riflessioni assai intimistiche. Il destino di un allenatore, e il principio vale anche a Napoli, è collegato rigorosamente ai risultati: la Champions a portata di mano è un salvacondotto indispensabile per starsene comodamente in panchina e Mazzarri, che a Riyad ha deciso di uscire dagli equivoci del 4-3-3 con il quale non ha mai avuto frequentazioni solide e di procedere dignitosamente con la propria cultura per provare a rimettere assieme i cocci di una stagione rovinosa sin da luglio scorso; mai raddrizzata dopo, anzi”.