Napoli, il futuro di Meret è in bilico: Gollini pronto a prendersi la titolarità

Gollini fa il portiere di riserva da tre stagioni ed erano almeno due anni che non giocava una partita importante come Inter-Napoli a Riad. Era dai tempi del Tottenham, quando venne schierato titolare nella semifinale di Carabao Cup contro il Chelsea. L’uomo che c’è ma non gioca ha giocato come se ci fosse sempre stato. Le notti di Supercoppa sono così: spesso anche ingannevoli. In quella di Doha, l’eroe per caso fu Rafael. In Arabia Saudita, il (quasi) eroe è Gollini, il portiere rapper. Ora, finché Meret sarà ancora alle prese con problemi fisici, almeno due settimane ancora, la questione non si pone. Ma prima o poi, Walter Mazzarri dovrà porsi il dilemma: continuare con Gollini o ridare il posto da titolare a Meret?
Non è una questione di poco conto: perché se dovesse il friulano tornare a essere in bilico, in eterno ballottaggio, a fine anno non rinnoverà. Perché una delle condizioni-chiave è avere la certezza che lui è un numero 1 intoccabile. Sempre in coda, Gollini, negli ultimi anni: a Londra, a Firenze e pure a Napoli. Ma la verità è che Gollini inizia a essere un rivale pericoloso per Meret, anche in vista delle due gare di Champions League con il Barcellona. Un dualismo eclatante e, per certi versi, pericoloso. In campionato né Garcia né Mazzarri hanno fatto turn over sistematico: Gollini si è preso gli spazi di risulta, ovvero quando Meret era infortunato.
Ha già vissuto questa situazione, Gollini, con lo scomodo testa a testa con Sportiello nell’Atalanta, con Lloris a Londra e anche a Firenze ha perso dopo pochi match la maglia da titolare a favore di Terracciano, lamentandosi e scegliendo Napoli. Dove, almeno, ha vinto lo scudetto. Nel calcio il peggior nemico del portiere è il suo secondo: ora bisogna capire se ci sarà una giravolta nelle gerarchie, ma è davvero presto per pensarci perché Mazzarri adesso ha ben altri problemi.
La questione ha radici lontane. Spalletti, all’inizio della stagione dello scudetto, aveva messo fine all’avvicendamento tra i pali. Si cercò un big (Navas e Kepa su tutti) ma alla fine restò Meret. Con un patto: nessuno gli avrebbe dovuto fare ombra. Sirigu accetta il ruolo, ma poi con largo anticipo, decide che la situazione gli va stretta e a gennaio arriva Gollini in prestito dall’Atalanta dopo una parentesi alla Fiorentina. È lui il nuovo secondo portiere. Meret è sereno: forte di questa promessa, inizia anche la stagione post-scudetto.
Ora Gollini, dopo la finalissima con l’Inter e i miracoli nella fase finale del match, scalpita. Lui, un po’, dopo una lunga attesa, si sente titolare, difficile che possa accettare di fare la riserva. E allora, prima che la situazione possa sfuggire di mano, il problema va risolto in maniera chiara: ma Mazzarri ha ancora un po’ di tempo, e l’impressione che Meret tornerà a essere il titolare quando starà bene. Magari con un ritorno all’alternanza che prima non era una cosa così scontata, anzi era una cosa che era sparita di scena proprio per favorire il vice di Donnarumma in Nazionale.

 

All’Olimpico va in scena il duello italiano dei portieri. Perché il made in Italy è tornato di moda anche nella nostra serie A: lo scorso anno il Napoli aveva un portiere italiano titolare e la Lazio ha Provedel. Per Sarri, un fedelissimo. La scintilla è scoccata quasi per caso: al settimo minuto della prima giornata della Serie A 2022-2023, la Lazio è in campo contro il Bologna e Luís Maximiano viene espulso. Il tecnico toscano è costretto a mandare in campo Provedel e da quel momento non l’ha più tirato fuori. Era arrivato dallo Spezia e prima di approdare alla Lazio era in ballo per uno scambio clamoroso con il Napoli: lui in azzurro e Meret in Liguria. Saltò il tutto per un nulla. A Sarri piace il fatto che si trovi assai a suoi agio lontano dai pali, come se fosse un libero vecchia maniera. Peraltro, autore di un gol in Champions nella notte con l’Atletico Madrid. Un portiere-goleador.

 

Fonte: Il Mattino 

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