“Il Napoli si è mosso bene sul mercato. La sua fortuna si chiama Aurelio De Laurentiis”

Nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” condotta da Raffaele Auriemma, in onda su Radio CRC, è intervenuto Lorenzo De Santis, agente sportivo.
Perez è un difensore forte, lo dicono i numeri ed il suo curriculum. E’ cresciuto in una delle cantere più qualificate dell’Argentina, è arrivato all’Udinese nel 2022, si è confermato e dimostrato in Italia con un rendimento importante. E’ costantemente nel giro della Nazionale per cui sono tutti dettagli che confermano la bontà del profilo. Perez sa ritagliarsi spazi importanti, è duttile e abbina la dote del difensore centrale a quella di saper gestire e costruire. In una difesa a 3 può ricoprire più di un ruolo e questo è importante per un allenatore e soprattutto per Mazzarri che sta cucendo un vestito nuovo al Napoli. Quella azzurra è la società che si è mossa di più sul mercato e meglio. E’ vero, era in difficoltà, ma De Laurentiis ha messo mano al portafogli. Ngonge è uno di quei giocatori che crea sempre pericolo, è un ottimo acquisto ed è un’operazione importante. Lui e la maggior parte degli acquisti del Napoli hanno il vantaggio di conoscere il calcio italiano per cui ritengo che il Napoli si sia mosso veramente bene. Il Napoli ha la fortuna di avere un presidente ambizioso, interventista, ha sicuramente un carattere forte, ma in certi affari come quello col Verona immagino sia stato determinante. Il Napoli vive una stagione di cambiamento perché rinunciare a Spalletti e Giuntoli non era facile, questi cambiamenti sono passati per delle difficoltà, ma io vedo il buono e quindi dopo un periodo difficile si è qualificato agli ottavi di Champions, ha fatto una bella figura in Supercoppa ed ha a portata di mano la qualificazione alla prossima Champions. Quando c’è un cambio in panchina ci si chiede sempre se sia più utile tenere lo spartito precedente oppure stravolgere tutto. Garcia aveva seguito la prima strada, Mazzarri invece dopo un periodo iniziale sta cambiando adottando la difesa a 3. Al di là dei moduli però, è l’interpretazione del modulo che fa la differenza”
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