Tante polemiche ha lasciato la finale di Supercoppa tra Napoli e Inter, in particolar modo in merito alla direzione di gara di Rapuano, molto discutibile, e il Corriere dello Sport scrive quelle che sarebbero state le ammissioni di Rocchi nella sua designazione. “La designazione di Rapuano è stata sbagliata, l’avrebbe ammesso lo stesso Rocchi ai pochi confidenti dei quali si fida. Il repentino cambio di gestione disciplinare ha inciso sulla partita in maniera determinante, vanificando il piano che era nella testa del suo designatore. Una scelta, però, che aveva delle crepe in partenza, perché non si può far maturare un frutto contro natura. L’evidenza di questa verità era già presente a Riyad, sotto gli occhi di tutti, Rocchi compreso. Sono stati impiegati tre arbitri, La Penna (64 gare in A, 119 in B), Marchetti (28 in A, 25 in B) e appunto Rapuano (36 in A e 101 in B). Come è andata è Storia ed è di facile lettura. E allora, va bene cercare nuovi talenti, provare a colmare il gap degli ultimi 15 anni dove le scelte sono state più politiche che tecniche, ma tutto deve avere il suo momento. Vanno bene i vari Colombo (pensate, appena nominato internazionale con appena 23 gare di A e 19 di B), Marcenaro (22 di A e altrettante di B), Feliciani (addirittura 11 di A e 2 di B), ma per non correre il rischio di bruciarli (e di bruciarsi) basterà fare diga affidandosi agli Orsato (283 gare in A), Doveri (220 in A, ma quest’anno sta andando male), Guida (191), Massa (196), Mariani (144). Non brilleranno come l’oro, anzi: ma 84 gare contro 1034 vorrà dire qualcosa…. “