Di sicuro lo spot pubblicitario, se tale doveva essere, si è ritorto contro, perchè quanto offerto non lo si può definire “spettacolo”. Un direttore di gara inadeguato, che usa pesi e misure diverse tra primo e secondo tempo e finisce, forse suo malgrado, per essere lui, invece delle squadre in campo, il protagonista della finale. Un film già visto. Stessa competizione, stesso allenatore sulla panchina del Napoli, latitudine diversa, stessa sensazione di impotenza. La Repubblica ha fatto riferimento proprio a questo: “Da Pechino a Riyadh: di nuovo una Supercoppa scippata al Napoli, con l’arbitro Rapuano protagonista in negativo. Prima ha graziato Calhanoglu, poi ha espulso a mezz’ora dalla fine Simeone, permettendo all’Inter di vincere la gara nel recupero, con Mazzarri che ha lasciato il campo per protesta. Ingiustizia è fatta, il calcio italiano ha di nuovo esportato all’estero il suo volto peggiore”.