Gruppo va protetto, ma zero alibi. Momento no dovuto a più fattori

Raffaele Di Fusco, ex portiere di lungo corso del Napoli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di 1 Football Club sul delicato momento degli azzurri, attesi dalla sfida alla Salernitana (domani ore 15.00).

Mazzarri si è assunto tutte le responsabilità della débâcle contro il Torino. Non crede sia eccessiva la tutela che il tecnico garantisce al gruppo squadra?
“È normale che ci sia una forma di difesa da parte prima della società e poi dell’allenatore. In questi casi si deve fare così, si deve proteggere la squadra. Fermo restando che non si creino alibi all’interno, ma non credo sia ciò che è successo. Mazzarri ha parlato di una responsabilità dovuta sia alla sua assenza in panchina, e non ritengo sia veritiero, sia dovuta a dei carichi di lavoro in settimana. In quest’ultimo caso, potrebbe essere una giustificazione plausibile”.

Come si gestisce uno spogliatoio con alcuni scontenti tra rinnovi e querelle tra agenti?
“Le difficoltà riscontrate da Mazzarri nel percorso sono anche queste. Più danni di così, in una gestione autonoma da parte del presidente, non si potevano fare. Quando ha rinnovato Osimhen si è parlato di un regalo di Natale. A mio avviso, non è un regalo ai tifosi quanto a sé stesso. Un rinnovo propedeutico alla cessione il prossimo anno. Sono situazioni che possono compromettere anche alcune dinamiche nello spogliatoio, portando qualcuno a mugugnare, come nel caso di Kvaratskhelia. Le frizioni che si creano nello spogliatoio sono anche dovute ad una gestione non ottimale da parte della società, che vive delle difficoltà di una assoluta autonomia decisionale. Anche per quanto riguarda il ritiro, questo può essere utile soltanto se fatto in un certo modo. Quel di cui avrebbe bisogno Mazzarri è il lavoro, ma un ritiro fatto in hotel, anziché in un centro sportivo, viene interpretato soltanto come una misura punitiva”.

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