La Cassazione ha stabilito che Diego Armando Maradona non ha mai evaso il fisco e per il legale del campione argentino,
Angelo Pisani, è stata una vittoria particolarmente commovente. «Dal cielo ci ha voluto mandare un messaggio e spero che ora stia sorridendo. Quando l’andai a trovare a Dubai s’era quasi convinto di essere un evasore, ma poi gli feci cambiare idea, spiegandogli che né lui, né il Napoli, Careca o Alemao avessero commesso un reato e che avrebbe dovuto fare ricorso».
Pisani, che sul tema ci ha anche scritto un libro (“L’avvocato del D10S”), s’è tolto un po’ di sassolini dalle scarpe durante un incontro allo storico Caffè Gambrinus, accompagnato dagli avvocati Antonella Sarnataro e Alfredo Varone: «Per Diego è stato un calvario, un’umiliazione, ora la sua memoria viene finalmente ripagata e questo caso farà scuola».
Maradona era accusato di aver evaso il fisco durante i suoi anni a Napoli per un totale di 6 milioni di euro, divenuti poi quasi 40 tra interessi, more e spese legali. «Un grande scandalo. Un cocktail di burocrazia, sistemi mediatici e poteri contrari, mentre Diego non ha mai fatto compromessi con nessuno. Qui non si tratta di un debito cancellato, ma di un debito inesistente».
A Maradona furono sequestrati un orologio, un orecchino, il cachet di un programma Rai in cui sarebbe andato ospite. «Altrimenti sarebbe tornato molto più spesso in Italia e in particolare a Napoli. Andrebbero risarciti moralmente anche i tifosi azzurri che per anni si sono sentiti sbeffeggiare. I suoi eredi adesso avranno diritto a rivalersi: spero che i colpevoli paghino e che il fisco chiuda definitivamente la questione».
La vicenda, iniziata nel lontano 1990, ha innescato altri procedimenti che ora andranno via via a definizione.
Fonte: CdS