CdS – “Il Napoli è in ritiro: punitivo, terapeutico, magari taumaturgico”

Il Napoli di Mazzarri è in ritiro, decisione presa energicamente dal presidente De Laurentiis dopo l’ennesima disfatta degli azzurri, domenica contro il Torino. L’obiettivo è concentrarsi e capire da dove nasce questa apatia che viene trasmessa in campo con prestazioni deludenti e senza risultati, come sottolinea il Corriere dello Sport. “Il Napoli è in ritiro: punitivo, terapeutico, magari taumaturgico. Si vedrà. E lo è già da ieri sera, subito dopo l’allenamento andato in scena nel pomeriggio al centro sportivo di Castel Volturno: i giocatori non sono neanche passati da casa, hanno lavorato in campo, si sono buttati sotto le docce e poi sono saliti sul bus con i trolley già preparati da ore e pronti per l’uso, a dispetto della speranza di spostare un pochino l’inizio del provvedimento. De Laurentiis, però, non ha voluto sentire ragioni: la squadra ha provato ad ammorbidire la decisione e a indurre la società a posticipare al massimo di un paio di giorni la full immersion, considerando che domenica mattina il gruppo volerà a Riyad per la Supercoppa, ma il presidente, in Spagna per questioni private, ha ritenuto opportuno agire immediatamente. Anzi, a dirla tutta, se la storia fosse dipesa soltanto da lui, avrebbe mandato i calciatori in ritiro già dopo il rientro da Torino, direttamente dall’aeroporto di Capodichino, ma la struttura alberghiera di riferimento aveva bisogno di predisporre le camere e di preparare l’accoglienza. E così fino a sabat o , cioè fino al giorno del derby con la Salernitana in programma alle 15 al Maradona, i tesserati del Napoli vivranno tutti insieme e proveranno a farlo appassionatamente: tra loro e con Mazzarri, gli staff e il ds Meluso. Fermo restando nuovi arrivi o partenze (im)previste: il mercato, di questi tempi, è centrale come mai per salvare quel che resta della stagione, e le porte dell’albergo di Pozzuoli sono sempre aperte. Il solito. Grand Hotel Serapide. La prima dimora di Mazzarri dopo il suo ritorno con un nome propizio: è dedicato al dio greco-egizio che tra le tante facoltà era considerato dagli antichi anche il signore della Guarigione. E così sia”.

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