“Nel ristorante da 100, non puoi mangiare con 10 euro”. È la celebre frase pronunciata dall’attuale tecnico svincolato Antonio Conte, ai tempi in cui allenava la Juventus. L’allenatore leccese si scagliò contro la società bianconera e l’allora presidente Andrea Agnelli che gli chiedeva di vincere la Champions, senza però fare investimenti importanti sul mercato. E adesso che il nome di Conte viene accostato al Napoli, ci chiediamo cosa potrebbe accadere con una personalità forte come De Laurentiis, ma sopratutto se il presidente del Napoli avrà le carte giuste per convincere l’ex Ct dell’Italia a sedersi sulla panchina azzurra.
La notizia è stata lanciata due giorni fa dalla Tv Sportitalia: “Antonio Conte ha incontrato per ben due volte ADL negli ultimi mesi. Sul piatto un contratto triennale. Il mister però prende tempo e ha il Milan come priorità”. Il primo incontro risale all’ottobre scorso, post-gara contro la Fiorentina, quando il futuro di Rudi Garcia era appeso ad un filo. Conte preferì rispettare l’anno sabbatico in famiglia e declinò l’offerta del patron azzurro perchè aveva dubbi sul subentrare in corsa. Ma a giugno le cose potrebbero cambiare, quando Walter Mazzarri con molta probabilità avrà terminato l’incarico di traghettatore e non sarà più l’allenatore del Napoli.
Champions determinante per le ambizioni
Il mercato di gennaio sarà molto intenso per il Napoli. ADL ha promesso almeno 4 colpi per dare nuova linfa alla squadra e tentare il tutto per tutto per terminare il campionato in quarta posizione. Dopo l‘ufficialità di Mazzocchi, si attende la fumata bianca per Samardzic, poi un difensore centrale ( Dragusin in pole ) e un mediano totale per concludere il mercato in entrata. Da valutare anche la posizione di Matteo Politano che traballa dinanzi ai petroldollari dell’Arabia. Ma il futuro è adesso, mercato di gennaio o progettazione futura per Giugno poco importa. Le due fasi sono strettamente collegate. L’operato parte ora e in estate verrà ultimato e definito in tutti i reparti. Quando ci sarà l’addio agli scontenti e verrà fatto posto a giocatori nuovi e motivati.
Aurelio è consapevole che non potrà più sbagliare nella scelta del prossimo allenatore e dello staff, magari anche cambiando il Ds con un nome di maggiore spicco che faccia da tramite con la squadra. In questo senso la qualificazione in Champions sarà fondamentale, per introiti, fascino e appeal, ma in ogni caso il bilancio sorriderà lo stesso e c’è quella famosa clausola di Osimhen che potrebbe portare quasi 150 milioni di euro nelle casse del club. Ma con o senza cessione del nigeriano, la sensazione netta è che dal mese di maggio in poi partirà una radicale e profonda rivoluzione in casa Napoli. Quando il primo a dire addio sarà Piotr Zielinski con il contratto in scadenza. I soldi ci saranno, da vedere le intenzioni e come verranno spesi. La partecipazione alla massima competizione europea ( con la nuova formula ) determinerà il livello delle ambizioni future.
Conte, dicevamo. Un top coach e “il ristorante da 100” con le sue carissime richieste di stipendio e investimenti. Il tecnico ex Inter, Chelsea e Tottenham è una delle prime se non la primissima scelta di ADL per il futuro azzurro. Gli incontri avvenuti tra i due lo testimoniano ( alla base c’è anche un rapporto di profonda stima e amicizia ), ma il patron sa benissimo che prendere un allenatore vincente vuol dire prendere il pacchetto completo. Ingaggio importante ( almeno 7-8 milioni ), carta bianca su ogni decisione, giocatori top sul mercato e figure dirigenziali all’altezza. Se il tecnico è da 100 e pretende 100 per vincere lo scudetto nell’immediato, non puoi presentarti con una proposta da 10.
Il parco giocatori, poi, andrebbe modificato anche in chiave di un possibile 3-5-2, ma ci sono elementi forti in rosa che potrebbero fare al caso del tecnico leccese. Ovviamente, questa, è solo una provocazione e parliamo di suggestioni al momento. Non sappiamo con certezza il progetto che il patron ha proposto a Conte. Sta di fatto che la concorrenza in Italia sarà agguerrita con Juve e Milan in prima fila pronte a soffiarlo al Napoli. Ma occhio anche alle piste che portano a Roma e Manchester sponda United. Destinazioni più difficili al momento per vari motivi.
Ci sono varie tipologie di allenatori e sicuramente Conte non è un profilo che si colloca con la storia recente degli azzurri. Ma è un tecnico di garanzia che porta con sè tattica, disciplina, dedizione maniacale, ossessione per la vittoria e metodi di allenamento strutturati all’interno della squadra. Oltre a costruire una mentalità vincente fin dal primo giorno di ritiro. I costi sono alti, ma i risultati li ha sempre ottenuti, in tutti i club in cui ha allenato. E il Napoli in Italia è forse l’unica società che può permettersi di spendere liberamente sul mercato.
Le big del nord non potranno garantire chissà quali investimenti e non se la passano benissimo dal punto di visto economico. Nascono proprio da qui le titubanze del Dg del Milan Furlani su Antonio Conte. Il club rossonero preferirebbe Thiago Motta, allenatore giovane ma già forte e ambizioso che potrebbe seriamente fare al caso del Napoli così come Palladino, Farioli, o Vincenzo Italiano. Dall’altro lato il tecnico leccese dovrà rivedere le sue pretese o quantomeno scendere a compromessi. Il campionato italiano non è più quello di una volta, le squadre sono indebitate fino al collo e vanno verso modelli snelli e di risanamento dei bilanci.
Gioco di incastri
I tempi sono acerbi e la partita è ancora aperta, ma De Laurentiis non dovrà commettere l’errore di puntare su chi è fuori portata e dimensione. O su chi considera il club un ripiego. La storia Ancelotti insegna. Va detto che ad oggi, cronaca alla mano, l’unico club che ha mosso passi concreti verso Antonio Conte è il Napoli. Con la promessa di un nuovo aggiornamento nelle prossime settimane. La decisione finale spetterà al tecnico. Peserà la sua volontà di tornare ad allenare a Torino o a Milano? Per questioni logistiche magari il tecnico potrebbe preferire allenare una tra Juve e Milan.
Per questo motivo temporeggia e attende l’evoluzione delle panchine e le decisioni che prenderanno le rispettive società sul futuro di Allegri e Pioli. Non è nè un sì nè un no, ma un “vedremo”. È un gioco di incastri che vede 2-3 squadre contendersi 2-3 allenatori. Conte è sicuramente il nome che più accende la fantasia dei tifosi.
Nei prossimi mesi, quando andrà in moto il valzer delle panchine, sarà tutto più chiaro e serviranno le carte e gli argomenti giusti per puntare con decisione su un progetto di altissimo profilo. Altrimenti, la strada maestra dell’essere impopolari con un tecnico giovane dai costi contenuti e dei giocatori di prospettiva, ha sempre pagato e portato a grandi risultati. La scelta è nelle mani di ADL, ripartire subito per vincere e costruire un Napoli che possa lottare per la vittoria del campionato già nella prossima stagione, oppure costruire anno dopo anno con un profilo di allenatore “più basso“. La strada è lunga, ma il futuro è adesso.
A cura di Simone Di Maro
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