Milano da bere, vivere e giocare. L’Inter ha in pugno Piotr Zielinski, svincolato eccellente del calcio d’Europa dalla mezzanotte di San Silvestro, da lunedì, primo giorno di gennaio e anche primo istante utile per parlare ufficialmente di un parametro zero, uno svincolato. Il rinnovo con il Napoli si è bloccato sul più bello, è finito nelle sabbie mobili nel momento cruciale, intrappolato nel buio delle distanze tra il club e il suo agente, Bart Bolek. Vecchi problemi, storie datate come ormai lo è l’estate. E così, l’Inter: Marotta ha fiutato l’acquisto a zero così come il Lipsia, un po’ d’inglesi (West Ham su tutti) e la Juve, ma ormai l’ipotetica asta è stata praticamente chiusa con il colpo battuto dall’ad nerazzurro. Dopo uno sprint decisivo: a meno di clamorosi ritorni di fiamma con il Napoli, al momento difficili da prevedere anche se la prima scelta di Zielinski è sempre stata continuare in azzurro considerando l’amore viscerale nei confronti della maglia e dell’ambiente, Piotr a giugno cambierà squadra e città. Da bere, vivere e giocare.
I TERMINI. Trent’anni da compiere il 20 maggio, Zielo il polacco dovrebbe legarsi all’Inter per 4 anni: 3 di base più opzione sul quarto, con ingaggio da 4,5 milioni di euro a stagione integrato dai ricavi spalmati di un bonus riconosciuto alla firma. Complessivamente sarà uno stipendio superiore ai circa 5 milioni incassati quest’anno, l’ultimo del contratto, con il Napoli.
ESTATE AZZURRA. Prima a luglio e poi ad agosto, tra l’altro, Zielinski ha rifiutato i 12 milioni a stagione garantiti dall’Al-Ahli per tre anni, ispirato dal suddetto amore nei confronti di Napoli. La dimensione ideale della sua famiglia, la passione di sua moglie Laura. Tanto che a un certo punto, dopo aver vissuto un po’ di giorni da fuori rosa a cavallo di Castel di Sangro, sembrava anche cosa fatta l’accordo di rinnovo con il Napoli: un triennale da 3 milioni a stagione più bonus, con tanto di clausola rescissoria da 30 milioni. Sembrava, appunto: l’intesa con il manager sulle commissioni non è mai arrivata, il tempo è passato e intorno a Piotr s’è scatenata un’asta.
IL TALENTO. Uno stuolo di pretendenti degno delle sue qualità, del valore di questo centrocampista che gioca con il destro e il sinistro con tale indifferenza da confondere pure chi al calcio dà del tu: Andrea Carnevale, attaccante di razza che oggi è il responsabile scouting dell’Udinese, quando scoprì Piotr in Polonia fece inizialmente fatica a capire con quale piede preferisse calciare. Il talento, poi, è purissimo, seta e cristallo: totem di tutti gli allenatori, da Sarri a Spalletti, maestri addestratori che negli anni hanno raffinato anche le sue capacità in fase difensiva, trasformandolo in un giocatore completo. Manovra, assist, gol, sacrificio: un carnet completo.
ATTESA. Conoscendo il modus di De Laurentiis, comunque, è lecito attendersi un rilancio in extremis. Con lui non è finita finché non è finita, tanto per citare Yogi Berra, il leggendario catcher degli Yankee, ma il principio d’apertura resta solido: l’Inter ha in pugno Zielinski. E torna d’attualità proprio una frase, una battuta rilasciata da Adl al Corriere dello Sport-Stadio: «Lui ha detto che voleva rimanere a Napoli tutta la vita, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo che, essendo un polacco, del sole e del mare gli interessa fino a un certo punto. Forse è abituato maggiormente a certe nebbie». Tipo un congedo. Fonte: CdS