Esclusiva – A. Piccolo: “Memorial all’altezza di Alessandro! Siamo in contatto con il Napoli, i nostri giovani sognano l’azzurro. In futuro…”

Il presidente della scuola calcio Arci Scampia ha parlato in esclusiva ai microfoni de Il Napoli Online

Il presidente della scuola calcio di Napoli Arci Scampia”, Antonio Piccolo, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai nostri microfoni. Tanti i temi affrontati, dalle nuove prospettive per il 2024 fino al momento attuale del Napoli, passando per il memorial  in onore di Alessandro Sacco. 

 

Ecco l’intervista completa:

 

Quali sono le prospettive per l’Arci Scampia per questo nuovo 2024?

“Abbiamo in corso i campionati regionali e i tornei provinciali, abbiamo tutta l’attività in pieno svolgimento. Fino a giugno continuiamo con l’attività iniziata a settembre e contiamo di fare anche dei tornei fuori regione. Siamo stati invitati a Genova e da varie parti. Continueremo con la nostra attività sostenuta. Nelle feste di Natale c’è stata una pausa dedicata ad Alessandro Sacco”. 

 

Sensazioni per il memorial in onore di Alessandro? 

“La prima sensazione era una sensazione di responsabilità, ci siamo impegnati tutti per organizzare qualcosa all’altezza di Alessandro. Era questo il primo obiettivo, di dare vita ad un evento che fosse al suo livello. Abbiamo dato vita a un bell’evento di ragazzi molto bravi che hanno dato un buon esempio di valori dello sport e tecnica. Il bilancio finale è stato molto positivo, siamo riusciti nell’intento di onorare una persona straordinaria come Alessandro. E volevamo regalare anche qualche momento di serenità e orgoglio al padre, Pino Sacco. Ci auguriamo di essere riusciti a creare un bell’evento. È andato tutto per il verso giusto”.

 

Ci sono giovani interessanti? Qualche nome da segnalare che sta emergendo?

“Non mi va di fare nomi in particolare, sono ragazzi bravi ma ancora giovani che devono solo crescere e divertirsi senza avere troppi grilli per la testa. Non si può ipotecare il futuro al momento. Se qualcuno emergerà lo vedremo, come si dice: “se sono rose fioriranno”. Ma al momento sono ancora troppo piccoli. Volevamo fare un evento che desse il senso del ricordo di una persona come Alessandro. Fare il nome di un ragazzo bravo a questa età è veramente molto complicato”. 

 

Quali squadre attingono dai vostri talenti, anche club di Serie A ?

“Generalmente siamo in contatto con il Napoli, è la società più vicina ed è la squadra della nostra città. Tutti i nostri bambini sognano di indossare la maglia del Napoli. Abbiamo sempre dato ragazzi al club azzurro, tutt’ora ci sono sei-sette dei nostri ragazzi nel Napoli. Anche un paio di bambine”. 

 

A proposito del Napoli, cosa pensa della gestione post-scudetto e del momento attuale?

“Dopo aver vinto è sempre difficile mantenere alto il livello della concentrazione, a meno che non ci sia dietro una storia importante e l’abitudine alla vittoria. Ci eravamo tutti illusi che il Napoli avesse aperto un ciclo e che per un po’ di anni avrebbe lottato per lo scudetto, così non è stato. Ma ci sono una serie di ragioni che può giudicare solo chi è dentro le dinamiche dello spogliatoio. Il Napoli mi dà l’impressione di essere una squadra svuotata e impaurita, che ha perso tutte le certezze dell’anno scorso. Hai perso l’allenatore che ti ha accompagnato alla vittoria, il direttore sportivo e il difensore centrale, Kim, che non è stato sostituito come si deve. 

Spero che nel mercato di gennaio si possa correre ai ripari, ma conservare la Champions è molto complicato. Servirebbero un paio di vittorie per la svolta e intervenire in maniera forte sul mercato per rilanciare il morale della squadra. L’errore clamoroso è stato fatto contro il Frosinone, dopo la vittoria contro il Cagliari c’erano segnali positivi ma l’aver avuto un tonfo in casa ha riportato i giocatori in una situazione psicologica molto complicata. Il Napoli ha una squadra forte ma la vedo molto dura per la qualificazione in Champions. Anche se bisogna lottare perchè è l’unico obiettivo rimasto. Mentre la Supercoppa può rappresentare un’occasione”. 

 

Chi vede sulla panchina del Napoli per il futuro, un nome altisonante alla Conte o un profilo più basso?

“A me piace tanto Thiago Motta del Bologna. Si sta dimostrando molto in gamba. Poi c’è anche Palladino che ha portato il Monza ad un ottimo livello e infine Vincenzo Italiano, ma credo che difficilmente lascerà Firenze. Conte lo vedo molto difficile per il Napoli, è un allenatore che pretende tanto dalle società, vuole che si spenda tanto sul mercato. Per questo è andato via dall’Inghilterra. Meglio un tecnico emergente tra i tre nomi citati, che possono dare tanto con l’entusiasmo che hanno. Il Bologna è una squadra che gioca a memoria grazie a Thiago che ha dimostrato di essere un allenatore importante”. 

 

Intervista a cura di Simone Di Maro

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