L a situazione dev’essere grave, non solo seria, se all’improvviso, e senza neppure la necessità di darsi di gomito, il Napoli s’è guardato dentro, poi pure in faccia e s’è dato una mossa: e non è certo (solo) per i diciassette punti che mancano rispetto a un anno fa, o che sarebbero poi gli stessi che separano dall’Inter, ma quei quattro che valgono la Champions vanno in qualche modo azzerati, affinché ci sia un domani. E pare tutto terribilmente surreale, adesso, starsene dinnanzi al focolare domestico a chiedersi dove siano gli errori, come e perché siano stati commessi, e quale perversa interpretazione del Progetto abbia sfregiato la Grande Bellezza: ma non c’è tempo da perdere, avendone buttato via già troppo. È una rivoluzione rumorosa, se ne avverte l’eco nei corridoi virtuali del mercato, se ne coglie l’impazienza negli sguardi disperati di De Laurentiis, che s’è spinto oltre, ha avocato a sé ogni ruolo e qualsiasi responsabilità ed ora tenta di risistemare non solo il Napoli ma anche il futuro.
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Fonte: CdS