Mazzarri/Conference: «Ha fatto molto di più il Napoli. Abbiamo il difetto di non concludere le palle gol che creiamo»

Il colpo Champions. Però come un diretto del Tyson dei tempi d’oro in pieno volto: il match per la grande volata è della Roma. E per il Napoli è solo un’altra sconfitta bruciante, pericolosa, deprimente per come è maturata: in nove uomini, con due espulsioni ingenue di due totem dello scudetto, Politano e Osimhen. Osi con la penna del super rinnovo firmato ieri ancora in tasca, ma con l’animo agitato di chi in tredici minuti, e con la squadra in dieci, è riuscito a prendere due ammonizioni che hanno completato l’opera horror di un periodo pessimo. Lo scudetto era già caduto dalle maglie, già fatto a brandelli nella prima parte di una stagione incredibile per quel che sta accadendo dopo le meraviglie di pochi mesi fa, ma le proporzioni dei distacchi stanno cominciando ad assumere contorni estremamente preoccupanti. Soprattutto se coniugate alle fragilità tecniche, strutturali, tattiche e caratteriali del gruppo: 17 punti di ritardo dall’Inter, prima in classifica; 4 dal quarto posto di proprietà del Bologna. E ieri, anche gli uomini di Mou sono saltati su: il Napoli ora è settimo con 27 punti, i giallorossi sesti a 28. De Laurentiis, ieri all’Olimpico in tribuna, avrà riflettuto ancora e ancora su tutta la gestione dell’estate, tra addii eccellenti o eccellentissimi e un mercato decisamente non all’altezza. Gennaio dovrà portare nuova linfa, cioè acquisti funzionali alla rincorsa per rientrare nei primi quattro posti che significano Champions e ambizioni, ma nel frattempo Mazzarri dovrà dare una sterzata totale e assoluta già in vista del Monza. Da affrontare senza Osi e Politano, e con Lobotka da valutare dopo l’uscita per un problema muscolare.

 

Walter, ieri, ha collezionato la panchina azzurra numero 150 e soprattutto la numero 500 in Serie A, un alloro storico che possono vantare soltanto in dieci, ma anche la quinta sconfitta in otto partite dal suo ritorno. Nonché la seconda di fila dopo l’imbarazzante 0-4 al Maradona con il Frosinone in Coppa Italia. Il bilancio è pessimo: «Siamo caduti nel nostro momento migliore, dopo l’espulsione di Politano», dice Mazzarri. «Nel secondo tempo pensavamo di poter passare in vantaggio, ma poi è andata come è andata. Si prende atto e pensiamo alla prossima». 
 
CHE DELUSIONE . Poi, l’analisi tecnica. «Non siamo stati cinici vicini all’area, ma a parte l’occasione di Bove nel primo tempo ha fatto molto più il Napoli».

L’idea di adottare la sua difesa a tre, però, non lo sfiora. «Sembra una barzelletta: io sono venuto, anche d’accordo con il presidente, con la voglia di giocare a quattro perché mi piaceva la squadra dell’anno scorso. Abbiamo il difetto di non concludere le palle gol che creiamo e di non avere grande brillantezza, questo sì, ma la strada è giusta. Non mi pare che si giochi male, ma abbiamo giocatori e interpreti che magari sono meno brillanti e in forma di un anno fa. Non so quando ritroveremo la brillantezza: giocando ogni tre giorni è difficile per l’allenatore e anche per il preparatore. Bisogna aspettare la prima sosta o fare qualche rotazione».  

 

Fonte: CdS

 

 

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