L’INTERVISTA – Ciro Ferrara a Gazzetta: “Neanche Kim avrebbe potuto sopperire ad un periodo così”

 Il legame con Napoli si fonda sulla riconoscenza. Per questo motivo, da diciotto anni, Ciro Ferrara porta avanti progetti e iniziative benefiche con la sua Fondazione, istituita insieme al fratello Vincenzo e a Fabio e Paolo Cannavaro. L’ultimo è la raccolta fondi organizzata giovedì scorso per sostenere il progetto «Lloco: un luogo per tutti», che servirà a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di tanti giovani napoletani attraverso percorsi specializzati.

Ferrara, si aspettava una simile involuzione del Napoli?

«Alcuni risultati mi hanno davvero sorpreso, come la disfatta col Frosinone. Sapevo che sarebbe stato un anno complicato, perché confermarsi è cento volte più difficile che vincere».

Che gara si aspetta contro la Roma?

«Molto bloccata, perché entrambe attraversano un periodo di crisi e hanno l’obiettivo comune di rientrare tra le prime quattro».

In percentuale come suddivide le responsabilità?

«Equamente in tutti i settori. Adesso ha pagato Garcia perché l’allenatore è la figura più facilmente sostituibile, ma le colpe sono generali. Puntare il dito soltanto contro il tecnico non è mai utile alla risoluzione del problema».

Crede sia giusto che Mazzarri porti avanti il 4-3-3?

«Ha nelle sue corde un altro tipo di assetto, ma sa cos’è meglio per la squadra e ne avrà sicuramente parlato con i calciatori. Non avendo molto tempo per lavorare su qualcosa di diverso, va bene proseguire su una strada già tracciata».

Quanto pesa l’assenza di Kim nella fase difensiva del Napoli?

«Un solo giocatore era in grado di fare la differenza e purtroppo non è più con noi da tre anni (Maradona, ndr). Neanche il sudcoreano avrebbe potuto sopperire ad un periodo così».

Gli azzurri devono ancora credere allo scudetto?

«Ormai i punti da recuperare mi sembrano troppi. Essendo campioni in carica, avevo dato loro fiducia a inizio stagione. Adesso il traguardo da raggiungere è qualificarsi alla prossima Champions ed è assolutamente alla portata. In Serie A la favorita è l’Inter, per rosa e motivazioni».

Napoli e Juventus dovrebbero ritenersi soddisfatte se arrivassero tra le prime quattro?

«Il Napoli non potrà mai esserlo appieno, dopo la passata stagione: quel trionfo è ancora nell’immaginario delle persone. Ma si deve saper resettare e ripartire. I tifosi non la penseranno così, ma può andar bene centrare anche il quarto posto. Per le società è quasi più importante che vincere il campionato».

Napoli-Barcellona agli ottavi di Champions. È fiducioso?

«Perché non esserlo? E vale anche per Lazio e Inter. Incontrare le italiane non fa piacere a nessuno, lo garantisco».

Fonte: Gazzetta

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