Mazzarri si è scusato subito dopo con tutti i tifosi, poi, ovviamente, il mattino successivo, a Castelvolturno, come prevedibile c’è stato l’arrivo di De Laurentiis e la richiesta di spiegazioni. Ne scrive Il Mattino: “L’umore dei calciatori non era certo dei migliori e men che meno quello dello staff tecnico. Il morale della squadra era comprensibilmente sotto i tacchi dopo le quattro sberle subite in casa, ad opera del Frosinone. Quello che non è andato giù è stato il crollo psicologico del gruppo ed il nervosismo latente dopo il secondo gol ospite di Caso. La squadra insomma non ha retto, si è lasciata andare fino al tracollo costato non soltanto l’eliminazione ma soprattutto la pessima figura davanti alla gente del Maradona. Ed è stato proprio su questo aspetto che Mazzarri ha puntato l’indice ieri mattina amplificando quanto aveva già detto a gran voce e a caldo negli spogliatoi di Fuorigrotta, pochi minuti dopo il triplice fischio di Abisso. Non saranno più consentiti atteggiamenti del genere, insomma. La squadra ha ascoltato i rimbrotti nel chiuso dello spogliatoio così come aveva fatto 12 ore prima nel ventre del Maradona. Mazzarri del resto non ha usato mezze misure e si è fatto sentire dopo essersi scusato con i tifosi per la figuraccia. Lo stesso ha fatto anche Giovanni Di Lorenzo. Un gesto lodevole quello del cursore di fascia che non è passato inosservato e che ha confermato lo spessore dell’uomo prima ancora che del calciatore. Il capitano, protagonista suo malgrado di una giornataccia una volta entrato in campo contro il Frosinone, si è preso le sue responsabilità ed è facile immaginare che abbia chiesto pubblicamente scusa a tutto il gruppo. Inevitabile a quel punto che un po’ tutti i leader dello spogliatoio abbiano fatto altrettanto, raccogliendo l’esempio del proprio capitano. Ironia della sorte erano stati proprio alcuni tra i giocatori di maggiore spessore del Napoli ad incappare in una giornata storta contro i ciociari. E non certo il solo Di Lorenzo”.