Il sorriso ritrovato, nonostante il vento gelido di un tardo pomeriggio a Fuorigrotta. Sorridono tutti quelli con la “N” e lo scudetto sul petto. A denti stretti, tirando un enorme sospiro di sollievo per quei 3 punti al Maradona che mancavano da troppo tempo. Dal 27 settembre con l’Udinese. «Era importantissimo vincere, perché siamo il Napoli e perché altrimenti si sarebbe innescato un brutto meccanismo». Walter Mazzarri ne era pienamente consapevole. Sapeva i rischi che il suo Napoli avrebbe corso in caso di un altro flop casalingo. «Il morale e le convinzioni dei ragazzi sarebbero state messe alla prova, ma a loro non avrei potuto chiedere più di quanto abbiano fatto. Solo vincendola, ritrovando anche la serenità sotto rete, abbiamo scacciato via il nervosismo. Nel primo tempo la porta sembrava stregata, ma abbiamo fatto un possesso palla record, quasi l’80%. Quando una squadra dopo un’annata come quella scorsa e con uno stadio monumento, stenta a fare i risultati, c’è un po’ di nervosismo, ma sono davvero contento per i ragazzi».
OSI E KVARA.
Soprattutto per i gol degli attaccanti, Osimhen e Kvaratskhelia, due che ne avevano un fortissimo bisogno. «Se c’è stato un cambio di allenatore è perché c’era anche un problema di sicurezze, di nervosismi. Bisogna starci dietro a questi ragazzi: Kvara era un signor giocatore, ma non aveva ancora vinto nulla prima di arrivare qui a Napoli: ora tutti gli occhi sono addosso di lui. Stiamo cercando di farlo stare sereno. E lo era, non a caso ha fatto un gran gol. Sono sicuro che ci darà più o meno quello che ha dato l’anno scorso alla squadra».
Grazie anche al ritorno di Mario Rui, per il quale sia il georgiano, sia Osimhen e Mazzarri non possono che essere felici. «Giocando con questo sistema c’è bisogno di esterni che vadano a fare la sovrapposizioni, a creare gioco insieme all’attaccante. Kvara ha risentito della sua assenza, perdendo anche lucidità sotto porta. Ha dovuto fare la guerra con 3 difensori ogni volta».
Quella che ha fatto Osimhen con l’intera difesa del Cagliari: «Anche lui ha ritrovato la serenità e credetemi sono contento che sia Victor che Kvara abbiano fatto gol: li vedevo nervosi e l’avevano notato tutti. Devono tornare ad essere i giocatori forti e sereni dell’anno scorso».
Evitando, se possibile, di prendere gol subito dopo il vantaggio: «Ai ragazzi scherzando gli ho detto di non festeggiare più dopo il primo gol, di farlo solo se ne fanno due. Anche al Bernabeu contro il Real Madrid abbiamo subito il pari un attimo dopo il nostro vantaggio».
Finale dedicato al dolore accusato da Osi dopo il 2-1: «Non mi sembra un problema grave, sarà una cosa passeggera».
SCARAMANZIA CHAMPIONS.
In campionato come in Champions. A proposito della coppa: dopo aver conquistato gli ottavi martedì scorso con il Braga, domani gli azzurri conosceranno i loro avversari al sorteggio di Nyon. Mazzarri, però, non ci vuole pensare: «Per scaramanzia non dico nulla, ma ci divertiremo. Spero che per quelle date si potrà rivedere il Napoli dello scudetto: quella squadra lì può mettere in difficoltà chiunque».
Mettendoci la sua esperienza e il suo lavoro, che incomincia a vedersi: «Sono venuto per dare una mano a tutti, dal presidente ai tifosi. Ho già visto alcune cose che posso migliorare facendo qualcosa di diverso. Dopo un’annata pazzesca c’era il rischio che quella successiva fosse più complicata, anche se fosse rimasto Spalletti».
Fonte: CdS