Per vincere servirà lottare, Kvara tornerà presto a farsi valere

Cristiano Del Grosso, ex difensore del Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di 1 Station Radio sul match fra il Napoli e i rossoblu, in programma alle 18.00 al Maradona.

A cosa è dovuta la differenza di andamento del Napoli tra casa e trasferta?
“Il Napoli, purtroppo, ci si aspettava facesse di più in questa stagione. È necessario dare una svolta anche nelle gare casalinghe. Domani ci sarà l’opportunità, anche se il Cagliari, che definisco i terribili ragazzi immortali, sono una squadra temibile e da non sottovalutare”.


Che Cagliari è quello di Ranieri?
“Non è un Cagliari che mi fa impazzire come costruzione di gioco. Poi, però, ha delle armi che nel calcio hanno un valore. Parlo della reazione alle situazioni più difficili. I rossoblù hanno una persona speciale in panchina. Si è creato qualcosa di magico, come la promozione dello scorso anno. È una squadra che non si arrende mai e che può essere scomoda per chiunque”.


Kvaratskhelia è in una fase di crisi realizzativa: cosa è cambiato con il numero settantasette?
“Non conosco bene le dinamiche. A me è dispiaciuto, da simpatizzante degli azzurri, vedere i campioni d’Italia iniziare un cammino in salita. Una squadra a tratti irriconoscibile. Leggevo l’intervista di Raspadori in cui affermava ci fossero troppe energie spese lo scorso anno. È comprensibile, ma non può essere la causa di una flessione così evidente. Spalletti ha dato un forte scossone ai ragazzi e, forse, è questo il vero motivo. Si era creato un rapporto speciale, una simbiosi. Per questo credo che, se Luciano fosse ancora l’allenatore dei partenopei, la squadra sarebbe lì a lottare con Inter e Juve. Ciò detto, spero che Mazzarri possa ritrovare quei giocatori che, nella passata stagione, erano tra i più forti in Europa. Stimo tanto Walter e spero possa condurre la squadra dove merita”.


Quanto può incidere l’assenza di Mario Rui e Olivera, sia sulle prestazioni di Kvara che sulla costruzione di gioco?
“Sono stato un terzino di quel tipo, anche se prima ci si preoccupava molto di più della fase difensiva. A Bergamo avevo Bonaventura avanti a me in un 4-3-3. Era tutto diverso per un esterno con piede invertito quando poteva beneficiare di un terzino a supporto. Tuttavia, tutto cambia e non ci si può aggrappare all’assenza dei terzini. È necessario trovare una soluzione. In quel caso devono essere i giocatori stessi o le trame di gioco che devono cambiare. Anche per permettere a Kvara di esprimersi al meglio. Il georgiano ha bisogno, infatti, di maggiore supporto per beneficiare della superiorità numerica. Senza un terzino di spinta Kvaratskhelia è come se fosse in gabbia”.


Che gara sarà contro il Cagliari?
“Sarà una partita che, se il Napoli approccerà come deve, non nasconderà troppe insidie. Inoltre, un successo sarebbe importante sia per la corsa Champions che per il morale. È vero, però, che sarà anche una partita che si potrebbe definire sporca, dove i rossoblù andranno a contendere ogni pallone. Una gara gagliarda in cui gli azzurri dovranno tirare fuori le unghie”.

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