Il Cagliari è l’ouverture di un’esistenza accessibile, il primo passo per spazzare via le ombre di queste quattro settimane con una vittoria (a Bergamo) e due sconfitte (con l’Inter e con la Juventus); per demolire pure in campionato i fantasmi del Maradona (in serie A: 3 sconfitte, un pareggio, 80 giorni di digiuno) per starsene poi comodamente adagiato in poltrona, lunedì, mentre la sorte deciderà l’avversario degli ottavi di Champions: però quel mondo lì, così abbagliante, va riconquistato adesso, dal Cagliari in poi, per starsene nel perimetro luccicante del quarto posto, che Mazzarri vuole riprendersi, inventandosi qualcosa: all’ultimo momento, proprio in quella che chiamano rifinitura, il centrocampo ha perso uno dei riferimenti – Zielinski – e il suo sostituto – cioè Elmas – e quindi il progetto titolarissimi è evaporato. Piccoli fastidi (il macedone ne avrà per due settimane; il polacco vuole giocare con la Roma, prima di entrare nel regime di possibile svincolato, avendo il contratto in scadenza 2024) e ballottaggio inevitabile: Gaetano è in vantaggio su Cajuste, ma sono millimetri e dettagli filosofici sulla interpretazione, e comunque ci sarà una squadra inedita.
Fonte e grafico CdS