Il Cagliari di Ranieri ha delle armi che nel calcio hanno un valore

Nel corso della puntata odierna della trasmissione radiofonica ‘1 Football Club’, condotta da Luca Cerchione sulle frequenze di 1 Station Radio, è intervenuto Cristiano Del Grosso, ex calciatore del Cagliari: “A cosa è dovuta la differenza di andamento del Napoli tra casa e trasferta? Il Napoli, purtroppo, ci si aspettava facesse di più in questa stagione. È necessario dare una svolta anche nelle gare casalinghe. Domani ci sarà l’opportunità, anche se il Cagliari, che definisco i terribili ragazzi immortali, sono una squadra temibile e da non sottovalutare. Che Cagliari è quello di Ranieri? Non è un Cagliari che mi fa impazzire come costruzione di gioco. Poi, però, ha delle armi che nel calcio hanno un valore. Parlo della reazione alle situazioni più difficili. I rossoblù hanno una persona speciale in panchina. Si è creato qualcosa di magico, come la promozione dello scorso anno. È una squadra che non si arrende mai e che può essere scomoda per chiunque”. Del Grosso ha poi aggiunto: “Quanto può incidere l’assenza di Mario Rui e Olivera, sia sulle prestazioni di Kvara che sulla costruzione di gioco? Sono stato un terzino di quel tipo, anche se prima ci si preoccupava molto di più della fase difensiva. A Bergamo avevo Bonaventura avanti a me in un 4-3-3. Era tutto diverso per un esterno con piede invertito quando poteva beneficiare di un terzino a supporto. Tuttavia, tutto cambia e non ci si può aggrappare all’assenza dei terzini. È necessario trovare una soluzione. In quel caso devono essere i giocatori stessi o le trame di gioco che devono cambiare. Anche per permettere a Kvara di esprimersi al meglio. Il georgiano ha bisogno, infatti, di maggiore supporto per beneficiare della superiorità numerica. Senza un terzino di spinta, Kvaratskhelia è come se fosse in gabbia”.

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