Osi-ADL, ci risiamo. Riparte la trattativa dopo la rottura di settembre le parti dialogano ancora. I dettagli

Sul prolungamento fino al 2026 con clausola oltre i 100 milioni Manager e bomber non intendono sfruttare l’uscita a parametro zero

L ’ ultima volta – e faceva caldo – si videro ad alta quota, i 1.320 metri di Rivisondoli, dove l’aria è rareffata e forse pure le parole volano più in fretta tra le nuvole. Ma adesso ch’è passato un tempo, e bisogna capire a che punto della notte si sia arrivati, meglio starsene in prossimità del mare, lasciarsi accarezzare dal venticello “caldo” di dicembre e fare in modo che le luci di Natale rendano tutto più dolce. Ad agosto, al termine di una dozzina di viaggi tra Roma e Dimaro-Folgarida con ritorno e di blitz a Castel di Sangro, Roberto Calenda – il manager di Osimhen, una specie di rallysta in quelle giornate concitate – e Aurelio De Laurentiis si persero tra le dune strategiche di una trattativa più complicata di un safari; quattro mesi dopo, ritrovandosi faccia a faccia, pur imbattendosi in inevitabili asperità, almeno hanno riattivato i collegamenti e ricominciato a battere la via maestra del rinnovo.

 

COME UN GRANDE. E dunque, ripartendo da zero, da condizioni che sono inevitabilmente mutate, il Napoli e l’agente di Osimhen hanno tracciato un percorso che prevede il rinnovo, con prolungamento sino al 2026 (un anno in più); la necessità di allestire una clausola rescissoria, valida solo per l’estero e chiaramente superiore ai 100 milioni di euro, e l’esigenza di arrivare ad un ingaggio che riconosca al Pallone d’Oro africano lo status dei centravanti più forti del mondo. I 4,5 di stipendio, rispetto ai suoi colleghi, sono ormai diventati la cosiddetta pagliuzza che però si trasforma in trave e può creare scompensi che in questa fase sono stati rimossi: la cordialità, al tavolo, non è mancata. Fonte: CdS

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