Beppe Bergomi, ex difensore e oggi opinionista di Sky Sport, che era allo stadio Maradona martedì sera per commentare la sfida tra Napoli e Braga, è stato intervistato al Mattino, dove ha parlato del momento del Napoli e del passaggio del turno avvenuto con la vittoria sul Braga.
Che idea si è fatto di questo Napoli?
«Che sicuramente c’è un problema di condizione fisica. Soprattutto per quel che riguarda il centrocampo. In mezzo si vede che ancora manca qualcosa. La forza del Napoli dell’anno scorso era il recupero palla oltre alla riaggressione. Ecco, questo si vede poco ma non è colpa di nessuno. Ci hanno provato anche con il Braga, ma appena si allungavano un po’ la squadra sembra sempre vulnerabile. Ma va detta una cosa fondamentale. Dobbiamo smetterla di fare paragoni con l’anno scorso. Altrimenti non ne veniamo fuori».
E allora andiamo sul presente. Chi le è piaciuto di più contro il Braga?
«Di Lorenzo e Natan meritano una menzione speciale. Oramai Giovanni è una certezza, con il Napoli e con la Nazionale».
Che Mazzarri sta vedendo?
«Ha detto che si è aggiornato ed è vero, ma la forza sua deve essere nella gestione del gruppo: deve ridare tranquillità e spirito. Per questo mi sembra l’uomo giusto. Il Napoli deve ritrovare la fiducia. Con Garcia la squadra ha avuto un rigetto, perché lui ha provato a portare cambiamenti che non sono stati digeriti. In un gruppo che ha vinto devi entrare in punta di piedi, pian piano devi cambiare qualcosa».
Ieri ci ha lasciato Antonio Juliano: che ricordo ne ha?
«L’ho conosciuto da dirigente più che da calciatore. Per Napoli è stato una bandiera, quel tipo di giocatore che rimane sempre e per sempre. Ha lasciato un segno, ha voluto bene alla città e alla squadra. Anche da dirigente ha fatto il suo. Avevo un’amicizia con Suarez e lo vedevo tutti i giorni, conoscere queste persone di un altro calcio e di altri tempi ti arricchisce. Quando vengono a mancare è sempre triste».