Il Napoli esce da Torino con una sconfitta che può spiegarsi solo esplorando i misteriosi codici nascosti nelle pieghe del calcio. E’ la dura legge del gol, un tema sul quale è stata scritta anche una canzone e sulle cui note gli azzurri riscrivono una beffarda e amara melodia nella notte fonda dell’Allianz Stadium. Eccolo il leit motiv del “libretto” della sfida. Nel cuore del primo tempo Osimhen combatte e conquista un pallone prezioso, lo offre alla penetrazione solitaria di Kvara che stoppa in velocità davanti al Szczesny ma con la porta aperta tira al cielo. Pochi minuti dopo un’altra palla rivestita d’oro giunge in area a Di Lorenzo: tiro a botta sicura di sinistro e stavolta il portiere polacco ci mette la mano, il corpo ed ogni dettaglio anatomico per salvare il risultato. Il primo tempo finisce 0-0 e non è solo un punteggio stretto, ma una vera e propria camicia di forza che attanaglia il Napoli come una maledizione ad oltranza. Perchè al rientro la Juve sforna il marchio preferito della casa: gol di testa di Gatti che fa 1-0. Poi si gioca a una porta, con il Napoli che riempie la metà campo bianconera con irruenza e volontà, ma non arriva il colpo vincente che avrebbe riportato la stadera della giustizia sulla testa della partita. Finisce con una buonissima prestazione che però si confonde nelle note malinconiche che rievocano la dura legge del gol nel cielo dell’Allianz Stadium. Si riparte martedì alla ricerca del primo obiettivo stagionale: la qualificazione agli ottavi di Champions tra le stelle del Maradona.
Questo il commento della SSCN dopo la sconfitta degli azzurri a Torino contro la Juventus per 1-0.
Fonte e foto SSCN