Se fosse per le statistiche, Juve-Napoli sarebbe facilmente decifrabile. Bianconeri stabilmente difensivi, corti (neanche 34 metri), compatti, non lasciano respirare gli avversari e proteggono a oltranza Szczesny. Pochi tiri in porta, poche giocate nell’area avversaria, cinismo totale soprattutto sui calci piazzati. Quelli del Napoli cercano ancora una terza via sostenibile tra l’apoteosi spallettiana e la decadenza di Garcia, giocando più palloni, manovrando e tentando verticalizzazioni, senza però poter chiedere miracoli immediati a Mazzarri. Ma Juve-Napoli sarà molto di più, una sfida psicologica oltre che tecnico-tattica. Il doppio successo degli ospiti nell’ultimo campionato e l’iniezione di fiducia per i bianconeri dalle giornate recenti abbassano il coefficiente di prevedibilità. Essere “squadra” sarà una delle chiavi, forse la chiave.