Qu esta volta non lo fermeranno neanche le catene. Victor Osimhen ricomincerà a recitare dal primo minuto nello stadio in cui era accaduto l’ultima volta: di nuovo titolare al Maradona, domani con l’Inter dopo un’attesa di 56 giorni. Quasi due mesi. Victor è riapparso in campo sabato scorso a Bergamo, dopo 48 giorni, però saltando in corsa sul treno della partita. E la stessa cosa è successa mercoledì al Bernabeu: una mezzoretta contro l’Atalanta e un tempo intero, più recupero, con il Real. Una scaletta, passo dopo passo verso il grande ritorno dalla porta titolare. Cioè principale. Comincia ad assumere i contorni del crinale di una montagna argentina, invece, la vetta della classifica dei cannonieri della Serie A. Che appartiene a Lautaro Martinez, il primo ospite che Osi si prepara a ricevere a casa sua, nelle aree del regno del gol di Napoli: 6 reti Victor, 13 il Toro. In questo momento è una sorta di successione tra il sovrano dell’ultima stagione e il centravanti vestito da principe ereditario. Per ora va così. Ed è un po’ lo specchio della classifica: Napoli e Inter, i campioni d’Italia e gli aspiranti. Storia affascinante, vero? Già, ma c’è da fare i conti con Osi.
L’estate è lontana, l’Inter come rivale è ad un passo. Zielinski ci sarà. Ha smaltito la botta alla coscia destra rimediata da Rüdiger in Champions League. Un colpo che l’aveva costretto ad uscire a metà secondo tempo. Ieri mattina, alla ripresa degli allenamenti, Zielinski si è regolarmente allenato in gruppo al pari di Lindstrom. Il danese è recuperato. Una risorsa preziosa per Mazzarri. Uno dei giocatori da valorizzare dopo le difficoltà e il poco spazio con Garcia. Ore di riflessione, queste, in chiave formazione. Ma i dubbi sono pochi. A sinistra si va verso la conferma di Juan Jesus al posto degli infortunati Olivera e Mario Rui, in attacco scalpita Osimhen pronto a ritrovare una maglia da titolare. Blindata la porta, con Meret, così come difesa e centrocampo. Mazzarri ripartirà dalle certezze.
Fonte e grafico CdS