Domani sera il Napoli affronterà l’Inter al Maradona per la quattordicesima giornata di campionato di Serie A. Per Walter Mazzarri sarà la prima volta allo stadio di Fuorigrotta, che ai suoi tempi si chiamava ancora San Paolo, dall’inizio della sua nuova avventura in azzurro, come scrive oggi il Corriere dello Sport.
“Walter non teme barriere e ostacoli nonostante tutto: gli 8 punti di vantaggio dell’Inter e i 9 della Juve; lo sguardo snob di chi lo considerava agé; un contratto fino a giugno 2024 e un’assenza prolungata da maggio 2022; nonostante il Maradona, quando c’era lui, si chiamasse San Paolo. La prima con l’Atalanta è stata buonissima – vittoria per 2-1 – e la seconda con il Real buona al di là della sconfitta per 4-2: in un amen e cinque o sei allenamenti al completo ha restituito un’anima alla squadra, liberato e rigenerato Anguissa, Elmas, Lobotka, Kvara e Simeone e soprattutto si è fatto amare dal gruppo. Foto simbolo: il bacio di Khvicha a Bergamo.
Mercoledì è tornato anche in Champions dopo quasi 12 anni e domani, invece, rimetterà piede al San Diego, un mix tra il suo vecchio San Paolo e il Maradona di oggi: l’ultima volta da allenatore azzurro in casa è datata 12 maggio 2013, vittoria con il Siena per 2-1, 3.857 giorni domani. Quando ritroverà l’Inter, proprio la squadra per cui lasciò il Napoli dieci anni fa: in otto giorni, 8 come i punti in più dei nerazzurri in classifica, potrà dire di averne viste di tutti i colori. Atalanta, Real, Inter; e venerdì si vola a Torino per sfidare la Juve e martedì 12 dicembre assalto agli ottavi di Champions contro il Braga. Un inferno dantesco però paradisiaco, per lui: «Sono prontissimo, carico, non mi lamento più, mi sento ringiovanito» è il tenore delle frasi sparate a raffica da quando è tornato a ballare il rock”.