Antonio Conte ha declinato l’invito di De Laurentiis, quando alla prima crisi del Napoli di Garcia, il presidente gli chiese di sedere sulla panchina azzurra. Conte disse che sarebbe voluto restare fermo per un pò, ma stando a quanto scrive Il Mattino, pare che la pausa stia terminando. “Le questioni di famiglia che gli hanno impedito di dire sì al Napoli, d’un tratto, vanno da parte. Buttate in un angolo, dimenticate. Chissà perché, ma in pochi ci avevano creduto davvero quando, dopo aver visto De Laurentiis a Roma, aveva spiegato di volersi dedicare, anima e cuore, ai propri cari in questa sorta di lungo anno sabbatico: «Se capitasse qualcosa di importante, che mi dà le emozioni di cui ho bisogno, sono pronto a tornare». Antonio Conte ha già cambiato idea. E lascia i panni di promesso sposo della Roma, per aprire a un clamoroso ritorno sulla panchina della Juventus: «I matrimoni si fanno sempre in due, si può sempre sognare e sperare di sposarsi un’altra volta», dice a margine dell’incontro con gli studenti dell’UniSalento, nel quale ha ricevuto il premio “Sport, Soft, Skill”. «L’importante è che ci sia condivisione di pensiero. In questo momento mi sto godendo il tempo libero che ho, continuo a studiare e guardarmi attorno per ampliare le mie conoscenze». Non parla dell’incontro con il patron del Napoli, la sua iniziale tentazione un mese e mezzo fa di dire di sì e di prendere il posto di Garcia e la sua improvvisa retromarcia dopo aver incontrato il presidente azzurro. Conte è fermo da marzo, da quando cioè è arrivata la risoluzione contrattuale col Tottenham: «Se capitasse qualcosa di importante, che mi dà le emozioni di cui ho bisogno, certamente tornerò a lavorare». Tradotto, le emozioni non sono scattare nel vertice con i campioni d’Italia. Una decisione, quella, non di poco conto: in primis perché De Laurentiis era certo di aver convinto Conte ad accettare la proposta di sedere sulla panchina del Napoli. E in secondo luogo perché il suo rifiuto ha spinto il Napoli ad andare avanti con un Garcia ormai sfiduciato e demotivato. Fino all’esonero di 12 giorni fa.
Ma la prossima si annuncia come un’estate assai tempestosa sul fronte delle panchina. I sette mesi di Mazzarri (al momento non estendibili) lasciano intendere che De Laurentiis farà un’altra rivoluzione tecnica. Attesa e annunciata. Ma anche la Roma, se non dovesse arrivare il rinnovo con Mourinho girerà pagina. Il Milan pure non fa che mettere in discussione, un giorno sì e uno no, Stefano Pioli. E quindi ecco che potrebbe scattare un gran valzer in panchina, con Conte che guida la lista dei subentranti e Thiago Motta (Bologna) e Raffaele Palladino (Monza) quelli degli enfant prodige pronti al grande salto. Ovvio, è davvero tutto molto presto. Senza dimenticare il solito Vincenzo Italiano, che ha ancora un solo anno di contratto a Firenze e che potrebbe essere tentato dalla chiamata di una delle big. A partire proprio dal Napoli. Vero, ora sembra non aver senso questo ronzio di voci, ma stavolta la strategia di De Laurentiis non prevede un casting senza fine come lo scorso giugno per il dopo-Spalletti. Vero, fin dai primi giorni del 2023 sapeva che Lucianone sarebbe andato via ma si è fatto trovare spiazzato e confuso. L’impressione è che tenga già in pugno l’allenatore del prossimo ciclo. Con Mazzarri che, in ogni caso, non è un semplice traghettatore: dovesse centrare tutti gli obiettivi, perché liberarsene così alla svelta, senza un’autentica riflessione?