Sabato l’impianto milanese apre le porte al calcio femminile. L’autrice di ‘Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce’ ripercorre la storia delle pioniere del movimento. Le gare del fine settimana saranno precedute da un lungo applauso per non dimenticare Giulia Cecchettin e tutte le vittime di femminicidio
L’Arena Civica di Milano apre le porte al calcio femminile. Domani alle 13.45, nel derby contro il Milan, l’Inter debutterà nell’impianto che ospiterà le sue gare casalinghe e che è diventato il luogo simbolo delle ragazze che 90 anni fa hanno dato vita alla prima squadra femminile di calcio in Italia. Una storia di coraggio riportata alla luce da Federica Seneghini con il romanzo ‘Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce’ e le ricerche dello storico Marco Giani che firma il saggio alla fine del volume. Il romanzo, edito da Solferino Libri, è stato pubblicato nel 2020 e l’anno dopo nel Parco Sempione, proprio nei pressi dell’Arena, il Comune di Milano intitolò una via alle calciatrici del ’33, che con la loro determinazione cercarono di opporsi ai divieti imposti dal regime fascista.
“È stato un bellissimo gesto per ricordare queste ragazze, che si riunirono per gioco, passione e amore per il calcio – ha dichiarato la giornalista – erano ragazzine, maestre, avevano tutte tra i 16 e i 24 anni. Decisero di iniziare a giocare, volevano darsi una struttura e fare le cose in grande: provarono a presentarsi ai giornali e alla società, cercarono nuove iscritte e in poco tempo arrivarono ad essere circa una cinquantina. L’esperimento, come fu definito dalla stampa, venne troncato dopo appena un anno di attività e queste giovani vennero instradate verso discipline più utili al regime, come il basket, e verso gli sport che sarebbero stati protagonisti alle Olimpiadi del 1936”.
Un desiderio di libertà che dai primi calci al pallone nei giardini di Porta Venezia spinse il gruppo formato inizialmente da poche amiche a fondare il GFC (Gruppo Femminile Calcistico), che l’11 giugno del 1933 disputò la sua prima partita ufficiale. Non avevano le scarpe adatte e non potevano urlare o essere troppo visibili, perché per il regime lo sport praticato dalle donne doveva essere moderato. “Quando iniziarono a giocare insieme – ha aggiunto Seneghini – erano passati dieci anni dalla marcia su Roma, quindi erano dieci anni che il nostro Paese viveva in una dittatura. Queste ragazze erano cresciute sotto Mussolini, sapevano bene che il loro esperimento non sarebbe passato inosservato, conoscevano i rischi. Non fu visto di buon occhio e fu infatti subito bloccato”.
L’Arena Civica, dove nel 1910 la Nazionale maschile disputò il suo primo incontro ufficiale (6-2 contro la Francia), rientra a pieno titolo nelle vicende che portarono alla nascita del movimento. Molte delle protagoniste del GFC erano infatti tifose dell’Inter, che tra il 1930 e il 1947 disputò le proprie gare casalinghe in quello stadio (come fece il Milan tra il 1941 e 1947): “È un simbolo della storia del gruppo del ‘33 e, più in generale, di quella del calcio italiano. Le ragazze andavano lì per vedere le partite dei maschi, non hanno mai avuto l’opportunità di giocare in un contesto simile e per loro sarebbe stato un sogno incredibile. Questa opportunità ce l’avranno ora le calciatrici di Inter e Milan. Nonostante lo scenario sia totalmente cambiato, alla vigilia di questa sfida credo sia giusto ricordare le fatiche e le difficoltà che ha affrontato il calcio femminile negli anni. Conoscere la propria storia è sempre importante”.
Il lavoro di ricerca e scrittura di Seneghini e Giani ha dato vita a uno spettacolo teatrale, in programmazione proprio in questi giorni, che con ironia e leggerezza – a 90 anni dall’epopea delle ‘Giovinette’ – racconta come la lotta per i propri diritti passi anche attraverso lo sport. “Dopo la pubblicazione del libro mi hanno scritto in tantissimi, dalle calciatrici delle squadre popolari e cittadine alle istruttrici che allenano le bambine. Tra queste anche Joanna Borrella, che grazie alla sua ‘Bimbe nel pallone’ è diventata un’istituzione del calcio femminile milanese. Molte persone sono già venute a teatro, cosa che farà anche Regina Baresi, che il 28 novembre sarà in platea al Teatro della Cooperativa di Milano insieme a sua madre”.
LE ALTRE PARTITE. La 9ª giornata si aprirà domani alle 12.30 con Como-Pomigliano. La formazione lombarda cercherà di tornare alla vittoria dopo i due ko consecutivi con Juve e Fiorentina, ma sulla sua strada troverà una squadra galvanizzata dalla vittoria nel derby con il Napoli. Alle 13.45 (diretta su Rai Sport, Rai Play e DAZN) l’Arena Civica farà da cornice all’undicesimo confronto in Serie A tra Inter e Milan. Il bilancio pende a favore delle rossonere, con sette vittorie a tre. Sulla panchina delle rossonere ci sarà l’ex allenatore della Primavera Davide Corti, che in settimana ha preso il posto di Maurizio Ganz.
Il programma ripartirà domenica alle 12.30 con il big match tra Roma e Fiorentina. Le giallorosse sono partite alla grande – sia in campionato sia in Champions – e al Tre Fontane andranno a caccia dell’ottavo successo consecutivo contro le viola. Alle 15 al ‘Piccolo’ di Cercola andrà in scena Napoli-Juventus, mentre alle 18 la Sampdoria ospiterà il Sassuolo, reduce dalla sconfitta interna contro le campionesse d’Italia.
Tutte le gare del fine settimana saranno precedute da un lungo applauso per non dimenticare Giulia Cecchettin e tutte le vittime di femminicidio. Di fronte alla violenza di genere non si può rimanere in silenzio: per questo la FIGC ha promosso su tutti i campi un momento in cui le calciatrici, i calciatori e il pubblico possano condividere il ricordo di chi è stata vittima di questa tragedia. Una condivisione rumorosa che vuole contribuire a rendere ancora più forte e chiaro il grido di denuncia verso questi orribili crimini.
La Divisione Serie A Femminile Professionistica e la Divisione Serie B Femminile utilizzeranno la ricorrenza della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne per dare ancora più forza alla campagna #MAIPIÙ, già attiva da inizio stagione su tutti i campi, e contestualmente promuoverà la campagna di comunicazione della FIGC a sostegno dell’1522. Prima delle gare di Serie A e Serie B Femminile, le due squadre, gli allenatori e gli arbitri poseranno per una foto di gruppo dietro il cartello #MAIPIÙ esposto al momento dell’allineamento. Ad allenatori e arbitri, inoltre, sarà applicato un adesivo raffigurante il numero 1522 e l’hashtag #MAIPIÙ.
Fonte: Figc