In occasione della ricorrenza della giornata internazionale, verrà ulteriormente rafforzata la campagna #MAIPIÙ, già attiva da inizio stagione su tutti i campi. Foto di gruppo e un lungo applauso prima delle partite
Un lungo applauso per non dimenticare Giulia e tutte le vittime di femminicidio. Di fronte alla violenza di genere non si può rimanere in silenzio: per questo la FIGC ha promosso su tutti i campi di calcio prima delle partite del fine settimana, dalla Serie A ai campionati giovanili, un momento in cui le calciatrici, i calciatori e il pubblico possano condividere il ricordo di chi è stata vittima di questa tragedia. Una condivisione rumorosa che vuole contribuire a rendere ancora più forte e chiaro il grido di denuncia verso questi orribili crimini. Interpretando il sentimento diffuso in tutto il Paese e riconoscendo la responsabilità del ruolo che lo sport ha assunto nella società civile, il mondo del calcio si è mosso compatto contro la violenza sulle donne, attivando diverse campagne di comunicazione e aderendo ad iniziative istituzionali, anche grazie al coinvolgimento di testimonial, con l’obiettivo di sostenere chi è vittima di questi reati e di promuovere percorsi educativi basati sul rispetto e sulla parità di genere.
“Uniamo la nostra voce al grido di tante donne vittime di violenza – dichiara il presidente federale Gabriele Gravina – la FIGC e l’intero mondo del calcio vogliono fare la propria parte per contribuire all’eliminazione di questi orribili crimini e per costruire un vera cultura del rispetto, soprattutto educando i giovani”.
LA CAMPAGNA “1-5-2-2. Ci sono tattiche che scrivono la storia. Altre che la cambiano”. Questo il claim della campagna promossa dalla Federazione in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, e che ha visto protagonisti le calciatrici e i calciatori della Nazionale e i due commissari tecnici Luciano Spalletti e Andrea Soncin a sostegno dell’1522, il numero attivato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri–Dipartimento per le Pari Opportunità, con l’obiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Nelle giornate di oggi, venerdì 24, e domani, sabato 25, l’esterno dell’auditorium di Coverciano sarà inoltre illuminato di rosso.
CAMPIONATI FEMMINILI Parallelamente alle iniziative disposte dalle singole Leghe, la Divisione Serie A Femminile e la Divisione Serie B Femminile utilizzeranno questa ricorrenza per dare ancora più forza alla campagna #MAIPIÙ, già attiva da inizio stagione su tutti i campi, e contestualmente promuoveranno la campagna di comunicazione della FIGC a sostegno dell’1522. Prima delle gare di Serie A e Serie B Femminile, e prima del minuto in ricordo di tutte le vittime di femminicidio previsto su tutti i campi d’Italia, le due squadre, gli allenatori e gli arbitri poseranno per una foto di gruppo dietro il cartello #MAIPIÙ esposto al momento dell’allineamento prima di ogni partita. Ad allenatori e arbitri, inoltre, sarà applicato un adesivo raffigurante il numero 1522 e l’hashtag #MAIPIÙ.
“La Divisione Serie A femminile si unisce al grido di rabbia e dolore per le vittime di femminicidio – le parole del presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica, Federica Cappelletti –. Giulia è stata l’ennesima goccia in un oceano di violenza, dolore e sangue: a lei e a tutte le donne vittime di femminicidio, ma anche a tutti quelle che ogni giorno lottano contro la crudeltà e l’ingiustizia, vanno il nostro pensiero e il nostro applauso. Per loro scendiamo in campo oggi e continueremo a farlo ogni giorno”.
“Ci troviamo quotidianamente a dover fare i conti con episodi di violenza che, nei casi più estremi sfocia nel femminicidio, ma che nella realtà di tutti i giorni si manifesta in tanti altri comportamenti – ha sottolineato la presidente della Divisione Serie B Femminile, Laura Tinari –. Non possiamo limitarci a piangere le vittime, ma abbiamo il dovere di riflettere e creare un percorso virtuoso di educazione e sensibilizzazione a partire dalle scuole e dai nostri settori giovanili. Lo sport recita un ruolo di primissimo piano nella prevenzione di questo fenomeno”.
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