Tra il Napoli e Garcia non c’è mai stata intesa

Durante il programma radiofonico “1 Football Club”, condotto da Luca Cerchione e in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alberto Fontana, ex portiere, tra le altre, di Napoli e Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Si aspettava le scelte di Garcia e Mazzarri?
“Il ritorno di Mazzarri un pochettino sì. È un allenatore che ha fatto bene e che conosce la piazza. Ci voleva qualcuno che fosse pratico dopo il successo dello scorso anno. Con Garcia non è mai nato il feeling. Tra il Napoli e l’allenatore non c’è mai stata sintonia. Poi, quando mancano risultati, il calcio non perdona, soprattutto dopo un successo come quello della passata stagione”
Forse, quel che è mancato a Garcia è stato soprattutto il farsi voler bene dall’ambiente.
“Non c’è mai stato feeling. Anche da lontano si vedeva che qualcosa non girava nel modo giusto. L’anno scorso è stato un trionfo nel vero senso della parola e, pertanto, cambiare con maggiore cautela e programmazione avrebbe potuto aiutare”
L’Atalanta presenta un approccio di gioco simile al primo Napoli di Mazzarri?
“Verissimo. Sarà un test importante tra due squadre che vantano la stessa filosofia. Sarà una partita molto aperta”
Mazzari riuscirà a dare spazio a qualche giocatore che, sinora, ha goduto di scarso minutaggio?
“Il Napoli, con tutte le competizioni che disputa, deve per forza portarsi dietro tutti i giocatori che ha. Sono convinto, inoltre, che la chiarezza di un allenatore è fondamentale anche quando si trova poco spazio. I giocatori sono professionisti e comprendono anche queste dinamiche”
Che cosa ne sarà di Raspadori con il ritorno di Osimhen?
“Il Napoli davanti deve essere una big. Quindi, Raspadori non è da considerare un non titolare. Un giocatore importantissimo dove in una big, ogni tanto, deve anche accettare di partire dopo. Le grandi squadre devono essere attrezzate con tanti calciatori, altrimenti non si raggiungerebbero i risultati”
Come vede Pierluigi Gollini titolare a Bergamo?
“Una partita speciale prima di entrare in campo, anche se quando si scende sul terreno di gioco si pensa soltanto al match. Anche nel ruolo del portiere il calcio richiede che le grandi squadre possano vantare competitività”
Proprio in tal senso, l’Atalanta può dirsi completa con Musso e Carnesecchi.
Tifo Carnesecchi, è romagnolo (ride n.d.r). Entrare in una big non è facile, ma sono convinto sia un ragazzo che farà parlare molto di sé nei prossimi anni”
Crede che Mazzarri possa preferire Gollini a Meret?
“Da fuori direi di no. Reputo Meret un grandissimo talento che, purtroppo, a Napoli ha vissuto degli infortuni che hanno rallentato tutto. Lo scorso anno, però, il Napoli ha fatto bene ma Meret bene bene. Credo si opterà, dunque, per la continuità, anche se Gollini garantisce sicurezza nelle eventuali rotazioni sulle condizioni atletiche”
Lo striscione della tifoseria, esposto ieri, indica che le colpe non sono soltanto dell’allenatore?
“Sicuramente quando le cose non vanno bene non esiste un unico colpevole. Per il Napoli è fondamentale ripartire, e non soltanto per la Champions League. Difatti, anche la corsa scudetto non credo assolutamente sia chiusa. La volata per il titolo sarà a quattro, e il Napoli dovrà ritrovare la stessa brillantezza dello scorso anno”
Ci sono responsabilità da attribuire anche al presidente De Laurentiis?
“Dopo una vittoria così trionfale, come lo scorso anno, non è semplice cambiare, soprattutto con la crescente competitività del nostro campionato. Le cose con Garcia non sono andate bene sin dall’inizio. Pensiamo alle reazioni ai cambi che, di per sé, possono costituire anche un buon segnale ma, quando si cade nell’eccesso, stanno ad indicare qualcosa che non funziona nello spogliatoio”

 

Fonte: 1 Station Radio

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