Fabian Ruiz convinto: “Non sono pentito di aver lasciato Napoli, al contrario”

Fabian Ruiz, quattro anni al Napoli e poi al PSG, con l’Italia sempre nel cuore, fa il tifo per noi e per il suo amico Gigio Donnarumma, col quale gioca a Parigi. 

Non è che si è pentito di aver lasciato Napoli per il Psg?
Fabian sorride, ma risponde convinto. «No, no, al contrario: sono contento per tutti. Per me, che a Parigi ho conquistato il mio primo titolo in carriera, e per Napoli, la città, la squadra, i miei ex compagni. Sono legatissimo a quell’ambiente, si sono meritati il titolo per come vivono il calcio, in maniera incredibile, assoluta. Diciamo che finalmente hanno portato a termine un lavoro iniziato anni prima. È chiaro che mi avrebbe fatto piacere vincerlo prima da protagonista, lì con loro, ma nessun pentimento, solo felicità. A Parigi ho vinto e sto benissimo».
Ora il Napoli attraversa un momento difficile, con tanto di cambio di allenatore.
«Lo so. A Parigi vivo con un amico napoletano che tifa e quest’anno soffre, però io gli ricordo che lo scorso anno si è divertito tanto. Evidentemente qualcosa è andato storto ma non so cosa sia successo sinceramente. Con gli ex compagni ogni tanto parlo, ma di altre cose: di calcio, di vita, non di quello che succede nello spogliatoio».
Restiamo in Italia. Recentemente avete sfidato due volte il Milan, due partite molto diverse tra loro.
«Totalmente. A Parigi abbiamo dominato per 90 minuti e praticamente il Milan non ha avuto occasioni. A San Siro è stata tutta un’altra storia. Penso che la ragione principale sia da cercare nella necessità nella quale si trovavano: erano con l’acqua alla gola e dovevano reagire. Con l’aiuto dello stadio e del pubblico l’hanno fatto, hanno trovato le forze necessarie per ribaltare una partita che hanno iniziato sotto, mostrando molto carattere. Hanno fatto una grandissima partita».
Sorpreso?
«No perché il Milan è un’ottima squadra che da anni sta lavorando bene, con giocatori di gran livello. Non bisogna dimenticare che ha vinto la Serie A due anni fa e che in primavera è arrivato in semifinale di Champions. Il momento era negativo ma le qualità c’erano, e le hanno espresse al meglio. Mi è dispiaciuto sentire i fischi a Donnarumma, non se li merita, ma lui li ha vissuti con relativa tranquillità».
E ora il gruppo di Champions è tremendo.
«Il termine giusto. Tutte e quattro le squadre dipendono da sé stesse, se vincono passano, per cui col Newcastle in casa dobbiamo vincere e basta, poi vedremo».
Un anno fa con Luis Enrique non la portò al Mondiale, ora con Luis De la Fuente è sempre convocato. Si è trovato Lucho a Parigi, gli ha detto qualcosa?
«No, no, ci sta. Il calcio è così. Mi aveva portato all’Europeo, capisco l’esclusione: qui in nazionale c’è una competizione bestiale, il livello è altissimo, e direi ancor di più in mezzo al campo. La qualità è evidente e devi essere sempre al massimo livello. Guardi Luis Alberto, in Italia fa benissimo da anni, però in nazionale viene poco. È dura. Bisogna lavorare sodo e dare tutto, altrimenti si sta fuori. Ci sono compagni che magari in un’altra nazionale sarebbero titolarissimi e qui non vengono nemmeno chiamati. Bisogna essere felici di venire e approfittare di ogni opportunità».
Da Luis a Luis, cosa è cambiato in nazionale?
«Entrambi amano tener palla e il gioco di posizione. E poi hanno un gran carattere e sono due persone che amano star vicino ai giocatori. Non è cambiato tantissimo, il calcio che facciamo è quasi lo stesso. Per l’Europeo siamo nel gruppo delle favorite».
Voi siete già qualificati, noi no. Ne parla con Donnarumma?
«Chiaro, però Italia ha in mano il proprio destino e sinceramente penso che ce la farà. Sta soffrendo, è vero, l’eliminazione dal Mondiale è stato un colpo duro, però aveva vinto l’Europeo e sono certo che sarà in Germania a difendere il titolo. All’Italia auguro il meglio perché nutro un affetto particolare per il vostro Paese, per come mi ha accolto e trattato».
Chiudiamo con Juventus-Inter, super sfida della prossima settimana.
«Seconda contro prima, difficile dire che cosa succederà. La forma dell’Inter contro la solidità della Juve. Prevedo un grandissimo equilibrio, sono due squadre che incassano pochi gol, in campionato vincono quasi tutto e l’Inter anche in Champions, sarà una grande sfida che sarà decisa da una giocata. Di chi però non lo so».
Fonte La Gazzetta dello Sport
Fabian Ruiz
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