Chi sa dire chi è Salvatore Antibo, detto Totò? Per quanti non lo ricordassero, diremo che si tratta di un ex atleta italiano dei 5.000 e dei 10.000 metri, due volte campione europeo, nonchè secondo classificato alle Olimpiadi di Seul nel 1998. Un bel curriculum, non c’è che dire. A rendere ancora più interessante la vita di questo splendido campione c’è il fatto che egli soffrisse di epilessia, il cosiddetto “male oscuro”, quello che provoca orrende convulsioni tali da lasciare disarmato chi le osserva, come se l’ammalato appartenesse ad un mondo lontano, soprannaturale. Ed era proprio questa l’idea che i popoli antichi si erano fatti circa questa inquietante malattia. Ovviamente, oggi sappiamo che si tratta di ben altro, e che colpisce, solo in Italia, non meno di 500 mila persone. Spiegare in poche righe che cos’è l’epilessia, è semplicemente inutile. È invece più utile sapere che molti tabù sono caduti circa questa patologia, e altri stanno per cadere. Per esempio, chi non ha avuto crisi da almeno due anni può conseguire la patente d’auto. Nel mondo dello sport, nel corso degli anni, sono venuti a cadere i numerosi tabù che riguardavano la malattia. Oggi, le uniche limitazioni cui sono sottoposti gli epilettici, sono l’alpinismo, il pugilato, immersione, gli sport con veicoli a motore e in generale gli sport del volo. Diceva Antoine Blondin: “L’atleta è uno che ha deciso di spostare indietro le mura della sua prigione!”. È ancora più vero per Totò Antibo.
Bibitoni e…Sport Drinks”
Negli ultimi anni si è diffusa l’abitudine, o diremmo, piuttosto, la moda, di ricorrere sempre più frequentemente agli sport drinks. Si tratta di bevande che contengono varie sostanze in grado, almeno teoricamente, di aumentare le prestazioni fisiche. Ed è così che vediamo spuntare bibitoni con caffeina, taurina, aminoacidi, sali minerali… Tali bibite sono affatto vietate dalla legge, e men che meno dall’antidoping, e in qualche caso potrebbero davvero tornare utili. Tutto bene, dunque? Quasi. Al di là delle accattivanti etichette, è necessario sapere cosa stiamo ingerendo e perchè. Per fare un esempio, un’integrazione extra di caffeina prima dell’allenamento può rivelarsi un valido aiuto per coloro che vogliono aumentare forza esplosiva e focus mentale in sala pesi, ma si rivelerà poco utile, persino potenzialmente dannosa, per chi invece deve affrontare una lunga sessione di cardio o di crossfit. Inoltre, non è detto che bisogna ricorrere per forza ai prodotti chimici o preconfezionati. Alcune sostanze contenute in questi integratori potrebbero essere tranquillamente reperite nei cibi. E’ il caso della carnitina, un amioacido che serve a convertire i grassi in energia, che possiamo reperire nell’avocado, senza ricorrere, così, al prodotto di sintesi. Il consiglio da dare, comunque, è sempre il solito: evitare al massimo il ”fai da te”. L’ausilio del nostro medico sportivo è la sola vera garanzia che possiamo avere al fine di assumere quello che veramente ci serve per il nostro tipo di allenamento.
a cura di Simone Di Maro