L’audace colpo di ADL – Un vecchio amico toscano, atto secondo. Il più complicato

Un vecchio amico toscano, atto secondo. Il più complicato.

De Laurentiis ha firmato una scelta molto coraggiosa: il suo uomo è reduce dagli esoneri a Torino e Cagliari e non allena dal 2 maggio 2022, cioè da quando lasciò la Sardegna, e di base è sempre stato un ideologo della difesa a tre. Aurelio, però, ha individuato molti punti fondamentali a suo favore nel corso dei primi sondaggi di un paio di giorni fa e poi nelle due ore di colloquio andate in scena ieri in un albergo della Capitale, lontano dai flash e senza il suo agente Bozzo, dopo aver lasciato la sede della Filmauro che guarda piazza Venezia (e dopo un salto a casa, certo): innanzitutto la decisione di adottare inderogabilmente il 4-3-3 sulla scia di Spalletti, principi e movimenti (l’esatto contrario di Garcia); poi la voglia, l’entusiasmo a 62 anni e l’affetto reciproco con una città che dopo il suo ciclo 2009-2013 e le grandi notti di Champions dei Tre Tenori scherza ancora con amore vero su tutti i cardini del mazzarrismo (dal gesto dell’orologio, alla giacca che vola via anche sotto la tempesta); la grande capacità di motivare la squadra e di creare ottimi rapporti e un’atmosfera sana nel gruppo (tutte cose mancate con Garcia); un lavoro fisico adeguato (altro gap con Rudi); i termini contrattuali, un accordo di sette mesi, fino alla fine del campionato, senza alcun problema d’ingaggio. E ovviamente la stima e l’amicizia tra presidente e allenatore, i ricordi e magari le origini: Mazzarri è toscano come Spalletti, però di mare, ed evidentemente Aurelio senza un toscano non riesce a stare.  Fonte: CdS

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