Ripartire dal Tricolore e da coloro che lo hanno conquistato

Come ripartire dopo un periodo poco brillante che ha portato all’esonero di Rudi Garcia? Il tecnico francese ha le sue colpe ma molti giocatori non hanno lo stesso livello prestazionale della scorsa stagione. I veri protagonisti sono loro ed il distacco dalla vetta di 10 punti è duro da sopportare. Ritrovata la “garra” dei bei tempi, si può puntare ad una risalita o quantomeno ad accorciare le distanze, ad oggi esistenti dalla vetta, proseguendo il cammino in Champions League e onorando la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Non c’è dubbio che la scossa possa provenire col pieno recupero di Victor Osimhen; si è avvertita l’assenza di una punta efficace e moderna, senza nulla togliere a Raspadori, ma pur adirato contro la società, il nigeriano ha sempre dato il suo contributo. In un podcast con il suo amico Obi Mikel, Osi ha voluto ricordare che «in estate ho parlato col Napoli e abbiamo deciso insieme di rifiutare le offerte saudite. Non volevo che la gente pensasse che volessi andarmene. È stata una decisione positiva per la mia carriera. Per quanto a calcio si giochi anche per soldi, c’è anche tanto altro». Dalla ripartenza non si potrà prescindere da Khvicha Kvaratskhelia, dall’arrivo di Garcia, invischiato nelle visioni tattiche del francese e le cure particolari che gli avversari avevano in serbo per lui. Infine il cervello, Lobotka altro giocatori smarrito ma che ha sempre provato a giocare con il suo stile. Con loro, i vari Elmas, Simeone, Di Lorenzo, Rrahmani, Mario Rui, Anguissa, tutti coloro che hanno cucito sul petto il tricolore ma che da inizio stagione, non lo hanno ancora veramente difeso.

 

 

Fonte: Gazzetta dello Sport

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