Aurelio De Laurentiis è sceso nella zona degli spogliatoi del Maradona all’intervallo, tra le nebbie dello 0-0, ma a differenza della partita con il Milan non è entrato a parlare con i giocatori e con Rudi Garcia. Poi, dopo la partita, nel bel mezzo della tempesta scatenata dalla sconfitta, è tornato. E questa volta è entrato: ha salutato tutti, s’è infilato nel suo ufficio con gli altri dirigenti e ha cominciato a scrivere in assoluta riservatezza l’ultima pagina di una storia di calcio breve, inconsistente, deludente. Tra il 45’ e il 90’ non è cambiata una cosa: nessun confronto con Garcia (e con la squadra), nessuno scontro, nessuna polemica. Silenzio in linea con il silenzio stampa decretato dal club: è il momento dei fatti, basta parole. La pazienza è terminata, Rudi ha sciupato anche la seconda chance fiorita durante la sosta di ottobre per mancanza di alternative dopo il rifiuto di Conte di saltare in corsa sul treno, e nell’aria ogni atomo ha assunto le sembianze di uno scenario: l’esonero. L’addio dopo 150 giorni di involuzione tecnica e tattica di un gioiello. Il presidente non ha alzato la voce, però ha alzato il telefono: e ha chiamato Igor Tudor, lo ha richiamato. E ha sentito il suo agente, Anthony Seric, ex difensore con trascorsi nella Lazio e nel Parma, nel Brescia e nel Verona, e poi ha convocato una riunione a Roma. Oggi: con l’allenatore croato che potrebbe prendere il posto di Garcia già nelle prossime ore – se arriverà l’accordo -, e poi con il sul manager, il ds Meluso, il responsabile scouting Micheli e il club manager Sinicropi. Mentre Rudi, titolare di un contratto biennale da 2,8 milioni a stagione, tornerà a casa proprio in giornata: partirà per Nizza e poi raggiungerà la famiglia a Cannes. In attesa di comunicazioni ufficiali. L’unica, per il momento, è che la ripresa è stata anticipata di un giorno: non più mercoledì, bensì domani. Chissà con chi. Fonte: CdS