L’allievo raggiunge il maestro: Zola come Maradona

Sei anni e mezzo dopo la cerimonia per Maradona a Palazzo Vecchio ecco il momento di Zola. Il miglior allievo di Diego, probabilmente dal Pibe più amato di Messi, entra nella Hall of Fame del calcio italiano, anche questa cerimonia di svolgerà a Firenze (centro tecnico di Coverciano), come quella del 17 gennaio 2017. E’ stata fissata nel giorno del raduno della Nazionale di Spalletti, che dispertamente cercherà di qualificarsi per Euro2024.
E’ un riconoscimento che Gianfranco, l’orgoglioso sardo di Oliena che sbarcò a Napoli nel 1989 dopo l’apprendistato in serie C con la Torres, meritava da tempo. Adesso ha un valore ancora più importante perché assegnato all’ex Campione di Napoli, Parma, Chelsea (fu nominato Baronetto dalla Regina d’Inghilterra) e Cagliari e al vicepresidente della Lega Pro. Zola si sta sforzando, insieme al presidente Marani, per far sì che questo patrimonio del calcio di serie C non vada disperso ma anzi divenga il primo serbatoio per i campionati di serie B e serie A.
Sfida durissima, come quelle che sapeva vincere in campo.
Maradona e Zola sono stati compagni per due stagioni, dall’estate 1989 al marzo 1991, quando Diego volò a Buenos Aires dopo aver subito la squalifica per doping. Esattamente un mese prima della partita in cui il Pibe fu scoperto positivo alla cocaina (17 marzo Napoli-Bari), dunque il 17 febbraio, a Pisa c’era stato il passaggio di consegne: Maradona, avendo compreso che il suo tempo stava per finire, consegnò la maglia numero 10 – di colore rosso – a Zola. Che l’avrebbe indossata fino al 1993, quando lal disastrosa situazione finanziaria del Napoli lo spinse verso Parma. E poi sarebbe venuto il Chelsea, dunque il ritorno nell’amata Sardegna con Reja, che avrebbe poi guidato gli azzurri.
Zola è uno dei campioni più positivi che il nostro calcio abbia avuto e adesso può vincere anche fuori dal campo, difendendo i talenti italiani e la storia della serie C.
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