Massimiliano Gallo, direttore de Il Napolista, ha parlato ai microfoni di Radio Marte, alla trasmissione Forza Napoli Sempre. “Chi dice che forse sono stati dati anche troppi alibi ai calciatori non sbaglia. È vero che gli stessi stanno rimediando brutte figure – ma è una situazione in cui c’è una società debole – colpevole il presidente che ha scommesso che avrebbe ri-vinto lo scudetto anche senza Giuntoli e Spalletti e finora è un disastro anche aziendale con il depauperamento del valore di tutti i calciatori – così come si è indebolito anche Garcia. Forse è vero che porre come obiettivi arrivare agli ottavi di Champions e al 4° posto in campionato abbia deresponsabilizzato un po’ tutti in partenza ma anche la presenza continua del presidente riduce la forza di Garcia che ne esce indebolito. Queste cose anche inconsciamente passano ai giocatori. A Napoli avviene una cosa strana: è stato contestato per 10 anni De Laurentiis, che aveva portato risultati secondo me straordinari – pur senza vincere lo scudetto, mentre ora nessuno parla più, a proposito di chi ha messo Garcia sulla panchina. Quindi è chiaro che il principale responsabile di questa situazione è De Laurentiis tant’è che io non ricordavo nemmeno che ci fosse Garcia come allenatore. Il rendimento di alcuni calciatori è sicuramente diminuito; tanto per fare un nome Anguissa. Ma il rendimento risente anche di un clima globale, generale. Quando arrivò Garcia il presidente lo presentò anche come un allenatore che non era perché lo presentò come un tecnico che avrebbe giocato col 4-3-3 quando, al contrario, Garcia appena può dice che non giocherebbe con il 4-3-3. Le società di calcio sono meccanismi fragili, delicati e il Napoli ha subito l’addio di Spalletti e Giuntoli che sono stati sostituiti in maniera piuttosto approssimativa. Il nostro esperto di tattica, Alfonso Fasano, ha fatto un titolo (“Il calcio di Garcia non è niente”) perché ritiene che il calcio di Garcia sia privo di idee, idee tattiche o di gioco. Secondo me il Napoli ha il problema di non riuscire a stare nella partita; c’è confusione e questo si riverbera su quello che vediamo nelle partite.