Cinque è il nuovo numero perfetto. Cinque come le squadre che l’Italia potrebbe schierare nella prossima Champions, la “Superchampions” che debutta a settembre 2024 in risposta alla Superlega, con 36 squadre e un gruppo unico. Nel pacchetto di novità c’è anche un club in più per i due migliori campionati nel ranking stagionale. Se l’Italia raggiungesse l’obiettivo, con la classifica di oggi in Serie A qualificheremmo Inter, Juve, Milan, Napoli e Atalanta. Bella prospettiva, ma il rischio è correre troppo e sentirsi il quinto slot già in tasca. Le idee non saranno chiarissime prima di aprile o maggio, quando il ranking Uefa stagionale sarà abbastanza definito. Quello attuale, infatti, prende in considerazione quattro giornate dei gruppi e la fase preliminare. Poco per essere credibile. Quanto basta per immaginare che l’Italia se la giocherà fino alla fine.
La classifica aggiornata a ieri sera è ancora molto fluida, con Turchia, Belgio e Spagna che insidiano Germania (1a) e Italia (2a) per i primi due posti. Non è una sorpresa che ci siano le piccole: all’inizio della stagione, con i preliminari e con i contingenti dei campionati ancora non decimati, il ranking è ancora un mischione. Dopo dicembre, storicamente, i campionati top qualificano più squadre e quindi possono aumentare il loro coefficiente lungo l’eliminazione diretta. Per questo il paradiso (del quinto posto) può attendere. Sarebbe importante portare avanti più squadre possibili, come nell’ultima stagione finita, non a caso, al secondo, inutile, posto. Il settebello è alla portata. Fino a maggio i due posti saranno contesi, con Inghilterra e Spagna temibilissime rivali.
Il format attuale della Champions presenta qualche problema. Diverse sfide dei gruppi sono scontate. All’8 novembre, cinque squadre sono già agli ottavi e un altro paio, Napoli compreso, vicinissime. Il vero torneo comincia a febbraio. Sarà così anche in futuro, perché il “dentro o fuori” cambia tutto, ma i club pretendono di giocare il più possibile per incassi e diritti tv. Il compromesso è questo nuovo torneo a 36 che, sicuramente, lascerà molti con il fiato sospeso fino all’ottava e ultima giornata. Per chi è abituato a fare calcoli, a ragionare sul punto in più che ti garantisce almeno il secondo posto, sarà una brutta botta: si rischia di restare fuori o di ritrovarsi nei playoff.
Trentasei finaliste: quattro posti in più rispetto a oggi. Uno viene assegnato al campionato 5° nel ranking Uefa totale (la cosa non ci riguarda, essendo l’Italia tra il terzo e il quarto posto). Un secondo slot va a una squadra campione di un torneo minore, dall’11° posto nel ranking. Gli altri due posti — entriamo in campo noi — spettano ai due campionati con il miglior ranking stagionale. Precisiamo. 1) Stagionale, non totale: si prendono in considerazione i risultati da luglio ‘23 al 1° giugno ‘24, giorno della finale. 2) Si contano i risultati di tutte le coppe, anche Europa e Conference. 3) Fino a fine stagione molti campionati, speriamo anche la Serie A, non conosceranno l’esatto numero di posti in Champions. D’ora in avanti, salvo nuove rivoluzioni, sarà sempre così.
La formula36 squadre in un gruppo La classifica è unica
Dunque, 36 finaliste. Soltanto 7 in arrivo dai preliminari, 29 già al gruppo (compresa l’eventuale quinta). Gruppo unico, classifica unica. Al sorteggio di Montecarlo, le 36 squadre saranno divise in 4 fasce da 9 squadre in base al ranking Uefa per club, con i campioni di diritto in prima fascia. Ogni squadra sarà sorteggiata con due squadre di ogni fascia: giocherà 8 partite (4 in casa e 4 fuori). Non è escluso che, se il meccanismo degli incroci lo richiederà, ci sia già un derby. Sei giornate entro dicembre, le ultime due a fine gennaio. Il primo turno (19 settembre) si gioca anche di giovedì.
Il torneoDai playoff alla finale tabellone tennistico
Massimo possibile: 32 punti. Le prime 8 in classifica passano direttamente agli ottavi. Quelle dal 9° al 24° posto si affrontano a febbraio nei playoff, andata e ritorno: le 8 vincenti si aggiungono alla lista degli ottavi. Le 8 sconfitte, e quelle dal 25° al 36° posto in classifica, chiudono l’avventura: niente più “retrocessioni” in altre coppe (anche Europa e Conference saranno a 36). Gli ottavi saranno tipo tennis: prima e seconda del gruppone agli estremi del tabellone, e avanti così, senza più sorteggi, fino alla finale. Con in gioco un montepremi che passa da due a due miliardi e mezzo totali. Ma questa è un’altra storia.
Fonte: La Gazzetta dello Sport