Un Napoli lento e senza mordente, colpito da due attaccanti già conosciuti

Poteva e doveva vincere il Napoli, quantomeno per tirare un altro sospiro di sollievo e risentirsi il “vecchio” Napoli. Il copione non poteva che essere offensivo, con l’Union Berlino che ama schiacciarsi sulla difesa a cinque, con il generoso contributo dei suoi mediani, e poi rilanciare le due schegge impazzite Becker e Fofana. Un film che già si era visto a Berlino e, proprio per questo, si potevano cercare nuove soluzioni. Eppure la partenza del Napoli è sensata: non si vede la palla lunga che non appartiene al DNA di questa squadra. Natan prende il palo di testa, Lobotka offre una buona regia, Raspadori pare interpretare bene il centravanti di movimento. Però il primo assente è Kvara. Passo indietro rispetto alle ultime giornate. Niente dribbling, niente corse a calzettoni bassi. Ci pensa il carattere di Mario Rui a inventare un assist per Politano che entra e infila colpendo di testa o forse di faccia. Politano è in condizione, il Napoli no, e le tre linee del 3-5-2 dell’Union, spesso 5-3-2, reggono l’impatto. Si capisce che le incursioni veloci farebbero più male, invece il Napoli sceglie il giropalla non veloce e diventa più facile da controllare.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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