Ore 18,45 al Maradona c’è un’ora e mezza che sa di gloria, di ricchezza e di benessere

L’OTTAVO VOLANTE. Il Napoli ondeggia con l’ambizione di chi sa che può praticamente regalarsi una dimensione favolistica: gli ottavi di finale sono lì, opzionabili in questa notte in cui Rudi Garcia può sistemare una pennellata di simpatia su di sé, arricchendo l’atmosfera e proiettandosi tra le Grandi. «Abbiamo rispetto del nostro avversario, che non attraversa un periodo felice ma è pur sempre reduce dalla qualificazione in Champions in un campionato difficile come la Bundesliga. A Berlino abbiamo vinto soffrendo ma ce l’abbiamo fatta. Sappiamo che sarà dura anche stavolta ma ci arriviamo con nuove consapevolezze. A Salerno, ho visto cose buone in chiave offensiva e pure difensiva».

E quel Napoli che ad un certo punto si è appiattito, quasi come se si fosse sgonfiato, gli è piaciuto egualmente: «Più nel secondo che nel primo tempo, abbiamo costruito senza concedere nulla».  
 
LA SVOLTA. Ma stasera, è la Champions League che lo chiede, sarà necessario durare 90 minuti, sfuggire alle trappole che pure un’avversaria reduce da dodici (12) sconfitte consecutive saprà sistemare qua e là, e in ogni zona, e poi godersi lo spettacolo, nell’immaginazione d’un ottavo di finale che potrebbe essere distante centimetri zero, magari uno:

«Vogliamo vincere, come sempre, per metterci in situazione di indiscutibile vantaggio. I tifosi sono importanti e ci servirà il loro aiuto. Dobbiamo trasformare il nostro stadio in una roccaforte». E pure in un caveau, che forse è meglio: significherebbe aver fatto contento chiunque, De Laurentiis incluso, ed aver sistemato pure altri tre chiodi sulla propria panchina. Fonte: Cds

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