Tre DNA diversi di tre miti del calcio. Questo è Raspadori secondo Enrico Fedele

Raspadori è un misto di Schillaci, Rossi e Schwoch

“Se parliamo di soddisfazione non possiamo paragonarci ai tifosi del Milan o della Juve perché noi siamo campioni d’Italia. Di soddisfazione quindi dobbiamo parlare – ha detto il dirigente sportivo a Radio Martenel corso di “Forza Napoli Sempre” dopo aver incontrato l’Atalanta, il Real, la Juve e l’Inter. Finora abbiamo vinto con squadre scarse. Oggi ho letto che ci sono voluti 442 minuti per capire il ruolo di Raspadori. Ma i 442 minuti sono stati utili a chi non capisce di calcio. L’errore di Garcia è quello di aver stravolto il gioco del Napoli. Forse voleva sfruttare più verticalizzazioni ma il Napoli non era abituato ed ora si deve abituare. Poi, secondo me, nelle sostituzioni non è un granché. Raspadori lo farei giocare sempre da punta ma con il rientro di Osimhen si dovrebbe trovare una soluzione che non si confà tanto alle caratteristiche del Napoli che deve avere un play davanti alla difesa – che organizzi, che riesca ad essere bravo nell’appoggio, nel sostegno, nella verticalizzazione, cioè Lobotka – un giocatore che si inserisca, tipo Zielinski e, anche se sabato non mi ha molto soddisfatto, Anguissa. Credo che per risolvere il problema di Osimhen occorra ancora un mese. Alcuni “uccellini”, però, mi hanno detto che lui in Nigeria ha dei medici di fiducia anche se in settimana dovrebbe rientrare.Raspadori è un misto tra Schillaci, Paolo Rossi e Schwoch. Cioè sono quei giocatori che svolazzano e che sono famelici in area perché hanno il senso del gol. Ma hanno bisogno di giocare in un certo modo. Raspadori come Mertens? Non proprio: Jack si mangia la scena perché attacca lo spazio, tira sempre in porta e ce l’ha nel DNA. Mertens è un esterno adattato a punta mentre Raspadori è una punta che vorrebbero adattare a esterno. Esattamente il contrario

CalcioNapoliRaspadoriRossischillaci
Comments (0)
Add Comment