Numeri e valutazioni
Garcia 6,5
Interpreta il proprio calcio, che ha soprattutto espressione pratica. Per il divertimento, si è appena ad un quarto del campionato: c’è speranza.
Meret 6
Una volta, sarebbe stato senza voto. Per i fantacalisti, è doverso il 6.
Di Lorenzo 6,5
Non ha opposizioni, quasi, ed una agilità anche di pensiero che diventa indispensabile per la superiorità numerica.
Rrahmani 6,5
Pericoli reali, ma di quelli che si avvertono nessuno. Lo stacco di Pirola, certo, ma non lascia segni. E lui dimentica il Milan.
Ostigard 6,5
In scioltezza, per dimostrare che è affidabile, che ha margini di miglioramento, che ci sta in questa squadra.
Olivera 6,5
Un tempo frenando e l’altro «aggrendendo». Il raddoppio gli appartiene per la capacità di andare a pressare.
Anguissa 6
Avercelo cambia le sensazioni di chiunque: stringe il campo, lo allarga, dà profondità e pazienza se gli capiti qualche errorino. Fa tutto nella penombra, si chiama lavoro sporco.
Lobotka 7
Un tempo da marziano, il primo, con l’assist per Raspadori che spacca il sabato pomeriggio. Ma è nella partita con quella personalità che ti abbaglia e che alla distanza evapora, obbligatoriamente.
Zielinski 6
È presente, elegante, mai esageratamente «deciso» forse per istinto di conservazione.
Cajuste (42′ st) sv
Aggiunge 3′ al curriculum.
Politano 6,5
Brillante come in questa fase della stagione. Gli manca il gol, glielo strappa Pirola, ma è imprescindibile per la capacità di fare le due fasi.
Lindstrom (32′ st) sv
Aspettando qualche altra possibilità.
Raspadori 7
Un gol, un palo e poi una scossa perenne tra le linee o in prossimità dei sedici metri o proprio lì dentro, dove si muovono i centravanti veri. Il futuro gli appartiene.
Simeone (24′ st) 6
Ops: un po’ appesantito nella testa. Ma giusto un po’. Però comunque reattivo.
Kvaratskhelia 6
Strappa alla sua maniera, si prende falli sistematici, produce idee e a volte anche irritazione, perché gli piace dribblare. Poi risparmia 20′, sullo 0-1, ma la partita dà ragione a Garcia.
Elmas (24′ st) 6,5
Con il tiro a giro, che ha nelle corde, avvia la festicciola. Con quella rabbia dentro che lo stimola e lo ricandida ad ottenere più visibilità.
Fonte: CdS